Fernando Forestieri, titolare a sopresa nella partita contro l'Empoli e match winner con un grande gesto tecnico, è stato messo a disposizione dalla società per la conferenza odierna. Le prime parole sono dedicate alla soddisfazione e alla emozione nel segnare e festeggiare sotto la Curva Nord: "Mi sono commosso a festeggiare sotto gli occhi degli Ultras. La notte ero così emozionato che non sono riuscito a dormire. Il gol che ho realizzato è importantissimo soprattutto perché è frutto del lavoro di gruppo, di una squadra davvero compatta che lotta sempre unita. Il mio gol lo dedico a loro soprattutto e a questo splendido pubblico".
Dopo l’espulsione rimediata nella gara con il Sassuolo, l’italoargentino soprannominato dal nonno (lo rispiega in conferenza, ndr) “El Topa” (scavatore), ha passato settimane difficili, con molta panchina e poco campo: “Non è mai facile andare in panchina, se sei uno che vuole sempre giocare e dare il meglio. Ma sono scelte che vanno rispettate. Abbiamo un grande allenatore che sa quello che fa. Io da parte mia non posso che impegnarmi sempre per metterlo in difficoltà e farmi trovare pronto quando sono chiamato in causa, cercando di conquistarmi la maglia da titolare. Avete visto Rivas? E’ stato mandato in tribuna, poi quando è stato chiamato in causa, il tecnico l’ha promosso titolare. Questo è un gruppo davvero compatto e personalmente, non mi era mai capitato nelle squadre in cui ho militato di trovarmi in una situazione così favorevole e di armonia”.
L'attaccante ha poi svelato di trovarsi meglio da esterno alto piuttosto che da trequartista o seconda punta. “Da esterno mi trovo più a mio agio, ma quello che conta è giocare come chiede il tecnico. Serve meno leziosità a centrocampo, e più rapidità nei tocchi, uno due al massimo. Dobbiamo anche migliorare la fase del possesso palla. In ogni caso, il mister non ci vieta la fantasia negli ultimi venti metri. Dobbiamo essere sempre propensi al sacrificio e giocare con umiltà, così ne potremo solo trarre giovamento” .
L’italoargentino ha concluso lanciando una sfida: “Sono molto stimolato dall’idea di poter diventare un idolo della tifoseria barese. Qui il pubblico è molto caldo simile a quello argentino. Giocare per questi colori mi inorgoglisce e spero di poter regalare anche un po’ di gol a questi fantastici tifosi”.
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