Non c’è quasi mai partita al San Nicola, nell’anticipo della 12esima giornata di serie B: vince Zeman a mani basse, come sempre gli capita quando espugna l’astronave. Era già successo con Foggia e Roma, accade stasera col Pescara, che passa in scioltezza (2-0, un gol tempo) contro un Bari sì privo di uomini-guida (Donati squalificato, Bogliacino acciaccato, De Paula irriconoscibile) ma apparso impotente di fronte allo strapotere abruzzese. Ci voleva forse un avversario così a rimarcare così spietatamente il gioco che non c’è ancora, dopo due mesi pieni di campionato.
Il terreno è allentato ma gli abruzzesi non ne risentono: partono forte e mettono subito le tende nella metà campo avversaria. Al 6’ filtra la palla su cross di Brosco: Cascione la manda al lato. Minuto 11 e Togni trova Insigne pronto alla percussione in area avversaria: il cross dalla sinistra non trova nessuno. Meglio provarci da solo, come l’attaccante tascabile, che Zeman si è portato dietro da Foggia, fa 1’ più tardi, costringendo Lamanna a rifugiarsi in angolo.
Un monologo, quello abruzzese, interrotto dall’iniziativa personale di Marotta, che dalla sinistra (17’) calcia a giro sul fondo. Neppure il tempo di sperare in una riscossa che al cambio di fronte è gol: Kopunek si addormenta su una rimessa laterale, Insigne ringrazia e danza sulla linea di fondo fino ad uccellare Lamanna in uscita. Zero a uno. Ci si attende qualcosa che assomigli una reazione ma arrivano invece solo tanti inutili lanci lunghi, che fanno solo il gioco del Pescara. Non butta mai via il pallone l’undici di Zeman, giocando per lunghi tratti al gatto col topo: al 26’ Togni impegna Lamanna da lontano, poi è ancora Insigne a mettersi in evidenza, di controbalzo (34’) e di potenza (37’), trovando ancora pronto il numero 1 biancorosso. Finiscono per specchiarsi forse un po’ troppo in un possesso palla con percentuali bulgare, gli ospiti, ed in chiusura di tempo rischiano di farsi male da soli. Allo scadere Marotta ci prova di testa, su cross di Crescenzi, ma è nel recupero, che il Bari si fa più maledire: De Paula finalmente dà traccia di sé scavallando sulla sinistra, la difesa s’inceppa, lasciando specchio aperto a Rivas che calcia incredibilmente fuori l’ultima palla del primo tempo.
Al ritorno dagli spogliatoi ci sono in campo Scavone e l’ex Stoian, al posto di Kopunek e De Paula, i più frastornati dagli errori e dai fischi. Un giro di lancette ed il Pescara potrebbe chiudere i conti, ma il pallonetto abbozzato da Maniero, splendidamente imbeccato da Insigne, fa solo il solletico a Lamanna. Pur a corto di idee, il Bari si scuote: Forestieri giustifica finalmente la presenza di Pinsoglio, pronto a ribattergli la conclusione centrale, Borghese cerca la porta con la solita sortita di testa (palla sopra la traversa), Rivas scivola calciando ma tiene all’erta il portiere. Non è molta roba, ma tiene viva la partita, scossa ancora dall’argentino al cross dalla destra, al 19’: Pinsoglio non trattiene ma nessuno ribadisce in rete. E dal corner successivo (il primo per il Bari, quando il Pescara ne ha già infilati sei) è ancora Borghese in elevazione a sfiorare il pareggio.
E’ il momento del massimo sforzo, vanificato però al primo capovolgimento di fronte. Ancora Insigne sugli scudi: irresistibile la percussione centrale del 20enne attaccante napoletano, che supera Borghese e fulmina il portiere. Al 21’ è 2-0 per il Pescara, che potrebbe fare subito tris se Maniero (doppia conclusione ravvicinata al 27’) non perdesse ancora il suo duello personale con Lamanna. Torrente si gioca l’ultima carta Caputo ma l’altamurano non incoccia neppure la porta quando è servito tutto solo verso la porta pescarese. A riprova di una serata nata male e finita peggio. In mezzo agli olé di stizza dei seimila presenti, ancora Insigne sfiora la tripletta allo scadere, ancora Caputo si fa respingere il tiro della speranza nel recupero, prima della sonorissima coda di fischi. Fortuna che incombe subito la trasferta di Grosseto, martedì 1° novembre.
Bari-Pescara 0-2
Bari: Lamanna – Crescenzi, Borghese, Dos Santos, Polenta – Kopunek (1’ st Scavone), De Falco – Rivas (23’ st Caputo), Forestieri, De Paula (1’ st Stoian) – Marotta.
A disposizione: Koprivec, Ceppitelli, Bellomo, Defendi.
Allenatore: Torrente.
Pescara: Pinsoglio – Zanon, Brosco, Capuano, Balzano – Gessa (7’ st Kone), Togni, Cascione – Sansovini (13’ st Soddimo), Maniero (33’ st Verratti), Insigne.
A disposizione: Anania, Romagnoli, Petterini, Giacomelli.
Allenatore: Zeman
Arbitro: Baracani di Firenze (assistenti Iori-Costanzo, quarto uomo Coccia)
Reti: 18’ pt e 21’ st Insigne.
Ammoniti: 14’ pt Togni, 40 pt Borghese, 16’ st Brosco per gioco falloso, 7’ st Gessa per aver ritardato l’uscita dal campo.
Recupero: 1’ + 3’
Angoli: 7-4 per il Pescara.
Spettatori: 6.061 (1.621 paganti e 4.440 abbonati) per un incasso di Euro 50.990.
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