Cagliari è il capoluogo regionale della Sardegna. Ha circa 157.000 abitanti ed è il principale porto regionale oltre ad essere lo scalo più vicino alla penisola.
STORIA
Di origine fenicia, venne occupata dai Romani nel 238 a. C. Occupazione dimostrata dalla presenza di tombe, domus ed un anfiteatro. Successivamente subì le dominazioni dei Vandali, dei Bizantini e. nel XII secolo, dei Pisani. Questi ultimi diedero una nuova organizzazione urbanistica alla città sia con le fortificazioni che con il Castello, nome – quest’ultimo – dato al quartiere medievale. Con gli Aragonesi seguirono 4 secoli di dominazione spagnola ed una progressiva crescita della città: sorsero nuovi quartieri e chiese in stile gotico-catalano che, tuttora, testimoniano il passaggio degli Spagnoli da Cagliari. Agli Spagnoli fecero seguito i Piemontesi: durante la loro dominazione sorsero l’Università ed il Seminario. Solo con il 1° Piano Regolatore vennero apportate sostanziali cambiamenti al tessuto urbanistico cittadino. Vennero, infatti, abbattute le mura e costruite tre nuove arterie principali. Nel secondo dopoguerra Cagliari ebbe un notevole sviluppo industriale specie verso il mare, perdendo così il suo caratteristico aspetto paesaggistico. Il resto è storia dei nostri giorni.
COSA VISITARE
La Cattedrale (a sinistra nella foto): ampliata alla fine del ‘200, conserva al suo interno 2 pulpiti realizzati per la Cattedrale di Pisa e, nel 1312, donati a Cagliari. Da visitare anche il Santuario ed il Museo.
La Cittadella dei Musei: un complesso che conserva ciò che rimane delle fortificazioni pisane, aragonesi, spagnole e piemontesi. Al suo interno vi è il Museo Archeologico Nazionale che raccoglie quanto scavato in Sardegna (stazioni neolitiche, sepolture preistoriche, nuraghi, armi in rame, bronzetti ecc. ecc.).
L’Anfiteatro romano: quasi per intero scavato nella roccia, conserva la sua struttura originale. A breve distanza si può ammirare la “Villa del Tigellio”.
San Saturno (qui a destra nell'immagine): uno dei più notevoli monumenti della Sardegna cristiana. Nel corso degli scavi è stata individuata una necropoli pagano-cristiana risalente al II°-V° secolo.
COSA MANGIARE
Le invasioni dei secoli passati hanno lasciato tracce anche in cucina. Il “mazzamurro” (zuppa di pane) è di origini spagnole come anche il “guisau” (spezzatino di carne) e la “cassola” (zuppa di pesce). Genovesi, invece, sono i piatti di pasta come i “malloreddu” (gnocchetti), la “burrida” e il “cippi”. Tipici sardi sono i “culingiones” (ravioli di ricotta, erbe o carne), la “fregula” (minestra di semola con zafferano), la “lepudrida” (zuppa di carne e verdure miste) le “impanadas” (calzoni farciti di verdure e carni).
Tra i formaggi caratteristico è il pecorino.
I dolci più diffusi sono le “caschettas” (ripieni di miele, noci e mandorle tritate), i “gueffus” o “candelaus” (palline di pasta di mandorla all’arancia) e i “sebadas” (ravioli fritti di formaggio e cosparsi di miele).
I vini più conosciuti sono il “Cannonau” in tutte le versioni (rosso, rosato, amabile, secco e liquoroso), il “Carignano del Sulcis”, il “Moscato di Sardegna”, il “Nuragos di Cagliari”, il “Vermentino”.
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