Una vittoria attesa da tanto, importante, sofferta, liberatoria. Un successo che porta la firma di due ventenni, quasi un auspicio per il futuro del Bari. In un periodo difficile per l'intero ambiente biancorosso sia sul campo (un mese e dieci giorni senza i tre punti) che fuori (le ormai note vicissitudini societarie e le inchieste imbarazzanti del calcio scommesse), la vittoria di Brescia rappresenta una boccata d’ossigeno.
Il Bari torna a sorridere, raggiunge i 24 punti e si distanzia di cinque lunghezze dalla zona play-out, alla vigilia della gara tremendamente vicini. Una gara dalle emozioni alterne. Nel primo tempo il vantaggio del barese doc Bellomo (finalmente schierato da rifinitore, al primo sigillo in campionato) reso inutile dall’ingenua espulsione di Borghese e dal rigore trasformato dai locali proprio allo scadere della prima frazione. Nella ripresa la sofferenza con il forcing in superiorità numerica dei bresciani, pian piano neutralizzati e letteralmente ammutoliti dall’ingresso in campo di Stoian al 20’. Il rumeno “spacca” la partita, prima provocando l’espulsione di Paghera e successivamente realizzando due gemme fantastiche (le prime con la maglia del Bari, al 28’ ed al 48’) con le quali fa volare i galletti. Il talentino di proprietà della Roma continua a fare bene ogni volta che viene chiamato in causa: velocità e dribbling le sue armi migliori. Ieri accompagnate dalle prime finalizzazioni.
Settima vittoria in campionato (la 5^ lontano dal San Nicola) ed è ormai evidente che questa è sempre più una squadra da trasferta. Fuori casa la squadra riparte bene in velocità e negli spazi lasciati dagli avversari mentre in casa quando deve creare gioco e fare manovra va in difficoltà. Sono proprio le caratteristiche fisiche e tecniche di alcuni attaccanti voluti dal tecnico che forse favoriscono questa tendenza. Forestieri, Rivas, Galano, Bellomo e per ultimo Stoian: tutti brevilinei, rapidi, dal dribbling facile, inevitabilmente più a loro agio in campo aperto. Per alcuni di loro è mancata la continuità di rendimento. Per altri (Stoian) è mancata una discreta continuità di utilizzo: chissà se Mister Torrente riterrà adesso il rumeno un titolare indispensabile per il suo gioco o se invece vorrà continuare a schierarlo a partita in corso.
La partita di Brescia segna il ritorno in campo di Castillo, reintegrato in rosa dopo il taglio di De Paula. Per l’argentino i 15 minuti finali per rimettersi in discussione. L’attaccante ha risposto bene, ha fatto salire la squadra ed in un paio di occasioni ha tenuto palla facendo rifiatare i compagni. Ha coperto e controllato palla, ha spizzato palloni alti. Insomma è entrato bene subito in partita e non era facile. La condizione fisica è deficitaria ma questo lo si sapeva.
Le condizioni economiche disastrose del club ci inducono a pensare che non vi sarà nessun tipo di movimento in entrata a Gennaio. Pertanto è necessario vedere Castillo all’opera. E perché no anche Kutuzov. Anche perché Caputo e Marotta non stanno attraversando un ottimo periodo. La generosità dei due attaccanti non è stata mai messa in discussione. Ma purtroppo manca loro il feeling con la rete (appena 4 reti in due in campionato) e quella necessaria lucidità in fase di dialogo con i compagni, in fase di copertura della palla ed in tanti altri frangenti. Quando non si è sereni tutto, anche il tocco di palla più semplice, potrebbe rivelarsi difficile. Per il bene del Bari auspichiamo il loro risveglio, una nuova rinascita di Castillo ma anche il blocco di quelle amnesie difensive così frequenti che rischiano di vanificare tutto quello che di buono viene fatto.
Auspicheremmo anche che qualcuno della società intervenga in maniera ufficiale circa il futuro economico della compagine o circa le trattative di cessione della stessa. Se non altro per riportare chiarezza e porre un freno a voci frenetiche e discordanti registrate negli ultimi mesi.
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