A cinque minuti dalla fine della partita, dopo il pareggio del Vicenza, i tifosi baresi sbottano. Parte la contestazione a Torrente. Cori che lo stadio intona più di una volta. Il mister dei biancorossi sembra aver finito il credito derivante da un curriculum di tutto rispetto costruito negli anni precedenti sulla panchina del Gubbio. "E' un vincente, dategli tempo per mettere in pratica le sue idee, il suo gioco", si diceva. E, invece, dopo 20 giornate di campionato il Bari di Torrente fatica non solo a mettere in pratica un sistema di gioco e ad esprimersi degnamente tra le mura amiche ma riesce anche a gettare via partite ormai vinte, come quella di ieri. Troppo per i tifosi baresi, umiliati da un 2011 orribile.
Contro il Vicenza abbiamo assistito ad una squadra dai due volti: determinata e cinica nel primo tempo, spenta e rinunciataria nel secondo tempo. Eppure, i ragazzi di mister Cagni non sembravano poter incidere più di tanto sulla gara. Fino al cambio di Marotta con Kopunek e all'arretramento del baricentro dei biancorossi. Giuste e giustificate le proteste dei pochi tifosi, delusi e arrabbiati, che a fine gara hanno "salutato" con una salva di fischi il tecnico di Cetara. Occorre, adesso, riflettere sugli errori commessi per poi non trovarsi impreparati alla ripresa del torneo cadetto dopo la pausa natalizia: sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico.
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