Un Bari enigmatico sciupa contro il Vicenza il doppio vantaggio confezionato nel primo tempo con una ripresa inguardabile. E così il balzo in classifica viene rinviato. Alla fine dei primi 45', con il 2-0 a favore in tasca, il Bari è a -3 pt dalla zona play-off. Al termine della gara la Reggina, posizionata al sesto posto, dista ancora 5 lunghezze. A salire sul banco degli imputati è mister Torrente. Così come avevamo esaltato le mosse del mister di Cetara in quel di Brescia (cambio di modulo, il giusto utilizzo di Bellomo, l’ingresso di Stoian), così non si può non chiedersi il perché di talune scelte nel corso dell’ultimo match.
Pronti via ed il Bari al 1’ è già in vantaggio con Claiton di testa sugli sviluppi di un corner battuto da Bellomo. Al 32’ il raddoppio con De Falco su magistrale punizione. Sembra filare tutto liscio con il profilarsi di quella vittoria casalinga tanto desiderata per salutare un anno solare avaro di successi casalinghi (i tre punti al “San Nicola” mancano dal 15 Ottobre 2011). Ma evidentemente i tifosi del Bari sono destinati a soffrire e devono ancora aspettare per tornare a festeggiare in casa.
Si perché succede l’impensabile. La gara cambia volto. Il tecnico ospite scuote i suoi in netta difficoltà. Lo fa con due innesti subito dopo la mezz’ora (dentro Mustacchio e Maiorino). Torrente risponde ad inizio ripresa. E non sembra una scelta azzeccata. Fuori l’attaccante Marotta (sino a quel momento protagonista del suo solito intenso movimento a mettere in difficoltà la retroguardia avversaria), dentro il centrocampista di contenimento Kopunek. Un chiaro segnale di cautela, riteniamo eccessiva tenuto conto di ciò che gli ospiti avevano fatto vedere sino ad allora (molto poco). Una mossa che forse psicologicamente condiziona i ragazzi in campo. La partita che sembrava in pugno diventa un calvario. La squadra, priva ancora della giusta dose di personalità, appare di colpo insicura ed arretra pericolosamente. Incapaci di gestire la sfera, quasi nulli in interdizione e troppo lenti in fase di riproposizione offensiva, i biancorossi vengono travolti dai veneti che pareggiano e vanno persino vicino al sorpasso sul finale di gara. I calciatori baresi sembrano anche in calo fisico e questo non è un aspetto secondario.
Torrente ha così motivato il cambio: “Mi serviva per riequilibrare la squadra. Anche le altre due sostituzioni sono andate nella stessa direzione. Abbiamo anche coperto a cinque ma non è servito, anche perché alcuni giocatori alla fine non ce ne avevano più". Noi pensiamo si tratti maggiormente di una questione di mentalità, prima ancora che di singole scelte o di condizioni fisiche. Un Vicenza non in giornata, sotto di due reti in trasferta e privo del suo giocatore più pericoloso Abbruscato, ha comunque intimorito il tecnico barese. Un segnale non certo incoraggiante. Un segnale che ha infastidito buona parte dello stadio che ha contestato l'allenatore.
Ma in ogni caso, in un contorno societario dai risvolti ancora oscuri e nonostante la penalizzazione, questo mister e questi giocatori ce la stanno mettendo tutta con grande serietà e professionalità. Su questo nessun dubbio. Possono ancora giocarsi tutto nel girone di ritorno. Complice una serie B livellata verso il basso che permette ancora di sperare. A patto però che giocatori e tecnico affrontino tutte le gare con mentalità vincente e personalità. Certo non sono elementi facili da acquisire per una squadra comunque molto giovane come quella barese. Ma qualche vittoria in più, soprattutto in casa, e la piena disponibilità di tutti gli elementi della rosa potrebbe favorire questo processo di crescita che deve essere, però, necessariamente veloce.
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