Non bastava la rimonta del Vicenza a rovinare il sabato ai tifosi biancorossi, non bastava rinviare - con l'ennesimo pareggio – la vittoria che al San Nicola manca oramai da 2 mesi. I giocatori del Bari ce l'hanno messa proprio tutta per passare alla storia di questa società che non riesce a rialzare la testa e a scrollarsi di dosso quell’immagine (e ruolo) di “eterna incompiuta”.
Sabato, davanti ad un Vicenza irriconoscibile nel primo tempo e tremendamente efficace nei secondi 45 minuti, il Bari ha fermato a 2 le vittorie in campionato tra le mura di casa nell’anno 2011. Mai aveva realizzato uno score tanto deludente nei suoi 83 anni di storia, da quando Ideale e Liberty si unirono per dare vita - il 27 febbraio 1928 – all’Unione Sportiva Bari.
Il record precedente risaliva al 1986 quando la squadra, allenata da Bolchi prima e da Catuzzi poi, riuscì a prevalere allo stadio della Vittoria solo 3 volte: Torino e Verona in serie A (a nulla valsero questi successi visto che il Bari retrocesse in serie B e l’allenatore Bolchi fu costretto a fare le valigie) ed una in serie B (contro il Pisa grazie ad un rigore di Gordon Cowans). Nel prosieguo di quest’ultimo campionato venne invertita la rotta e scongiurato il peggio.
Era il Bari di Rideout, Bivi e Bergossi come oggi è di Marotta, Caputo, Rivas e Forestieri, passando per Castillo, Ghezzal, Huseklepp, Kutuzov, Okaka, Rudolf. Cambiano gli uomini, non cambiano i risultati e non cambia soprattutto la storia di questa società, di questa squadra che si è regalata una pagina non proprio entusiasmante. L’ennesima, dopo i 19 turni di assenza di vittorie al San Nicola, la retrocessione in serie B, i punti di penalizzazione di poche settimane fa.
Tra pochi giorni è Natale, la Festa che porta regali e speranze. I tifosi del Bari non vorrebbero più vedere certi spettacoli né leggere risultati che li vedono con l’urlo di esultanza strozzato in gola. Se ne sono accorti tutti, i vuoti allo stadio sono la testimonianza più lampante. Se ne sono accorti tutti che è tempo di voltare radicalmente pagina. Tranne chi di dovere.
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