In principio fu la copertura in teflon del settore ospiti del "San Nicola" a volar via dalla struttura dello stadio barese nell'ottobre 2009. In questi giorni è toccato ad altre parti della copertura in Curva Sud ad essere sradicate e spazzate dal forte vento di maestrale che si è abbattuto sul capoluogo pugliese. Quello che ora si presenta agli occhi dei tifosi è uno scenario d'abbandono deprimente. Quasi una metafora delle sciagure in cui sta incappando la società e la squadra biancorossa. E così l'avveneristica "astronave" di Renzo Piano, il cui progetto di ristrutturazione è stato presentato non meno di un mese fa, a poco più di venti anni dalla costruzione somiglia più ad un relitto che ad un gioiello.
Il sindaco di Bari, Michele Emiliano, interpellato dai cittadini baresi sulla sua pagina facebook, ha voluto far chiarezza sul futuro prossimo dell'impianto calcistico barese: "Lo stadio pubblico comunale - afferma Emiliano - è una truffa ai danni dei cittadini. Frutto di un oscuro passato nel quale lo Stato si accollava le spese dello spettacolo e le società la gloria ed i soldi. Lo stadio va venduto ai privati che gestiranno la squadra e ristrutturato completamente con il danaro di questi ultimi, non è giusto che la città spenda milioni di euro per far giocare la squadra di calcio. Le squadre di calcio devono mantenere da sole gli impianti nei quali giocano. Adesso - promette il sindaco - provvediamo a riparare tutto, ma è l'ultima volta. Non è un opera d'arte, è uno stadio nel quale la partita non si vede bene e che non gestisce altre attività economiche che consentano di ammortizzare i costi di manutenzione. Insomma una delle solite cose dei Matarrese. Ovviamente per pagare la copertura nuova a tutti quelli in indirizzo ici e tarsu raddoppiate!!! Vi ricordo che il Bari non ha mai pagato un euro per il nolo dello stadio. Vengo ricattato - continua - dalla "crisi" economica del Bari da sempre. Con le cattive abitudini del passato non siamo mai riusciti a farci dare un euro dai Matarrese, che anzi ci hanno pignorato 3 milioni di euro appena io divenni sindaco per una sentenza sui maggiori costi di costruzione dello stadio che poi fu capovolta in appello e che non sono mai più stati restituiti (consorzio Stadium nel quale c'erano anche altre aziende). Io ne ho le scatole piene".
Ma la vicenda stadio è solo la punta dell'iceberg di una situazione che inevitabilmente sta segnando i rapporti tra Emiliano e Matarrese. A poche ore dalle sopra riportate affermazioni, sempre dal social network, il sindaco ha lanciato un altro duro affondo nei confronti della proprietà del Bari sull'argomento cessione societaria: "Il mio silenzio sul Bari viene strumentalizzato dagli attori di questa brutta vicenda. Ormai è chiaro che la squadra può essere ceduta solo a condizione di non chiedere danaro agli acquirenti che dovrebbero avere solo il compito di pagare tutti i debiti relativi agli stipendi dei giocatori che ove non saldati provocherebbero il fallimento e la retrocessione del Bari. La famiglia Matarrese pretende invece altri soldi per attutire un buco di diverse decine di milioni di euro, tra quali anche dieci milioni di iva non versata. Se si rimane fermi qui il Bari fallisce e retrocede e la cordata di imprenditori che si è formata non può scendere in campo".
La tensione tra le parti è evidente e non fa presagire buone nuove per il futuro, specialmente a riguardo della cordata di imprenditori baresi con cui Emiliano sta interloquendo per porre le basi per aprire una trattativa seria per l'acquisto dell'AS Bari.
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