Mentre gli Stati Uniti festeggiano G. W. Bush, da poco divenuto il loro 41° Presidente, la cronaca in Italia vede l’intero consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato travolto dallo scandalo per un appalto legato alla fornitura di biancheria per i vagoni-letto. E’ il 27 novembre 1988 quando il campionato di calcio di serie B giunge alla sua 12^ giornata: il campo principale è Udine dove un Bari imbattuto da visita ai friulani che non conoscono sconfitta sul loro campo da 6 mesi (0-1 con il Padova).
Sonetti deve rinunciare al solo Galparoli (affaticato e per questo in panchina) che sostituisce con Susic. La formazione che affronta il Bari è, dunque, Garella, Susic, Orlando, Manzo, Storgato, Lucci, Minaudo, Zannoni, De Vitis, Catalano, Branca. In panchina siedono, oltre al secondo portiere Abate, Galparoli, Filicano, Pasa e Vagheggi.
Anche Salvemini è alle prese con un’assenza nella formazione titolare. Manca, infatti, Urbano che viene sostituito da Armenise. In campo scendono Mannini, G. Loseto, Carrera, Terracenere, De Trizio, Armenise, Carbone, Di Gennaro, Monelli, Maiellaro, Scarafoni. In panchina Alberga, Guastella, Fonte, Bergossi e Pisicchio.
Una bella giornata di sole, anche se fredda, fa da cornice ad un gran pubblico accorso sulle tribune: sono, infatti, circa 30.000 i presenti sugli spalti. Tra questi, molto rumorosi i 300 baresi sistemati in curva sud. Arbitra il sig. Frigerio di Milano.
Dopo le schermaglie iniziali il Bari passa in vantaggio. E’ l’8° minuto: ripartenza del Bari con Armenise per Di Gennaro. Palla profonda per Monelli che, vedendo scattare in avanti Maiellaro, lo serve. Maiellaro attende l’uscita di Garella e tira ad effetto: sulla traiettoria della palla si trova Susic che, con il petto, la spinge in rete. Autogol e il risultato cambia. Udinese-Bari 0-1 e Maiellaro sotto la curva a fare festa insieme ai tifosi biancorossi.
L’Udinese, ovviamente, non ci sta. Sonetti cambia le marcature piazzando Manzo su Maiellaro e liberando Orlando per le sue incursioni, anche perché il gioco si era fatto prevedibile gravando troppo su Catalano ed il bomber De Vitis. Salvemini, per contenere Orlando, sposta sulla fascia Armenise mentre Carbone si occupa di Minaudo. I padroni di casa provano prima a sfondare dal centro (senza riuscirci) e poi con tiri da lontano (fuori misura), fino a farsi prendere dal nervosismo (cartellino giallo per Manzo). Al 17° ci prova di testa De Vitis (non impensierisce Mannini), quindi sempre lo stesso attaccante, ancora di testa, conclude fiaccamente. Dopo alcune combinazioni a centrocampo dei biancorossi, il primo tempo si conclude con la prima vera occasione della partita per l’Udinese: il merito è di Branca che con un gran tiro da fuori area impegna Mannini con una deviazione in angolo.
Nella ripresa, dopo le sostituzioni di Zannoni con Pasa e Maiellaro (infortunato) con Fonte, il Bari va vicinissimo al raddoppio. E’ il 55°: un malinteso difensivo friulano (Garella prima accenna l’uscita e poi si ferma) consente a Scarafoni di trovarsi solo in area con la possibilità di spingere il pallone in rete. L’attaccante barese, però, indugia troppo e permette ai difensori bianconeri di ribattere in tiro. Il mancato raddoppio barese scuote l’Udinese ma i tentativi di Catalano, De Vitis e Branca sono bloccati da Mannini.
Al 70° il Bari rimane in 10 per la doppia ammonizione, e conseguente espulsione, di Carbone. In inferiorità numerica i biancorossi si rinchiudono nella propria area a difesa del risultato: Sonetti, nel tentativo di raggiungere il pareggio, toglie un difensore (Susic) per una punta (Vagheggi). Ed è proprio il nuovo entrato a tentare la via della rete con un gran tiro da fuori: Mannini è ben piazzato. Ancora Udinese al 76° con Branca, ma la sua girata viene deviata in angolo dal portiere del Bari.
Occasione per gli ospiti all’86°: Monelli, ben servito da Guastella, entra in area e tira verso l’angolino, Garella respinge di piede proprio sull’accorrente Fonte che spreca.
Si avvicina la fine della partita e le squadre si allungano: all’89° è Pasa a sfiorare il palo con un colpo di testa mentre al 90° Monelli, dopo un’azione personale, entra in area, aspetta l’uscita del portiere avversario e tira verso il secondo palo sfiorandolo di un soffio. E’ l’epilogo. Il Bari viola lo stadio “Friuli” conservando l’imbattibilità ed il secondo posto in classifica: infatti la capolista Genoa si aggiudica il confronto casalingo sul Licata (3-0) e mantiene la testa (19 punti, uno di vantaggio sui biancorossi baresi). L’Udinese, nonostante la sconfitta, rimane solitario al terzo posto (15 punti), mentre alle spalle rallenta l’Avellino (14 punti) fermato sul pari casalingo dall’Empoli.
Ed ora comincia l’attesa per domenica prossima: allo Stadio della Vittoria arriverà il Genoa, big match per stabilire le gerarchie del campionato, con l’Udinese, impegnato nella trasferta di Licata, interessato ad approfittare del passo falso di una delle due squadre. A Bari, previsto il pubblico delle grandi occasioni, si respirerà aria di serie A: si tratta solo di aspettare 7 giorni e, come sempre, sarà un’altra storia.
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