Con l’Italia ancora sconvolta per la morte del piccolo Alfredino Rampi, il bambino caduto in un pozzo vicino Frascati e morto per le ferite riportate dopo tre giorni di agonia, in un paese attraversato dallo scandalo della P2 e dal terrorismo, il campionato di calcio di serie B volge al termine. Il 21 giugno 1981 si disputa, infatti, l’ultima giornata, la trentottesima, che vede i giochi già fatti per la serie A: Milan, Cesena e Genoa sono già promosse. Diverso il discorso per la retrocessione in serie C. Sono 4 le squadre in lotta (Vicenza, Varese, Verona e Palermo) mentre 3 sono già retrocesse (Atalanta, Taranto e Monza).
Con questo scenario l’incontro Bari-Sampdoria riveste l’aspetto di semplice passerella. Il Bari è reduce da un campionato fatto di alti e bassi che sono costati le dimissioni dell’allenatore Renna dopo il derby casalingo contro il Taranto. Il nuovo mister, Enrico Catuzzi, già allenatore della Primavera, ha ridato vitalità allo spogliatoio ed i risultati si sono subito visti: gioco, spettacolo e gol per i biancorossi. Ad affrontare i doriani Catuzzi manda in campo Venturelli, Punziano, Frappampina, Bitetto, Canestrari, Sasso, Bagnato, La Torre, Iorio, Bacchin (nella foto), Gaudino. In panchina si accomodano Grassi, Ronzani, G. Loseto, Curlo e Serena.
La Sampdoria di Enzo Riccomini, partita con ben altri obiettivi, nelle ultime giornate ha infilato una serie di pareggi (8 in 11 partite) che l’hanno allontanata dalla zona “A” fino a farla scivolare al 5° posto. Tra gli uomini pronti a scendere in campo manca l’attaccante De Ponti mentre Redeghieri è in panchina. La formazione è quindi Garella, Pellegrini, Logozzo, Ferroni, Galdiolo, Pezzella, Orlandi, Rosselli, Chiorri, Del Neri, Genzano. Con Riccomini si accomodano a bordo campo Bistazzoni, Vella, Arnuzzo, Redeghieri e Brondi.
In una splendida giornata di sole arbitra il monzese Galbiati davanti a poco meno di 11.000 spettatori.
Dopo un inizio di partita passato a studiarsi, alla prima vera occasione il Bari passa in vantaggio. E’ il 24°. Recuperata una palla a centrocampo, Frappampina, smarcatosi dal controllo di un paio di avversari, si invola in avanti e serve Gaudino appena fuori area. Stop con il destro e gran tiro di sinistro direttamente nel sette alla destra dell’estremo difensore sampdoriano. Bari-Sampdoria 1-0.
La reazione blucerchiata è immediata. Ci pensa Chiorri (qui a fianco nell'immagine) al 29° a impensierire Venturelli ma il suo tiro è deviato dall’estremo difensore sulla base del palo e quindi in angolo. La Sampdoria ci riprova anche sul finire del primo tempo e, nella ripresa, al 65° e 73° ma Venturelli si farà trovare sempre pronto tanto da essere uno dei migliori in campo insieme a Frappampina, Punziano e La Torre. Da segnalare l’esordio con la maglia del Bari del non ancora diciottenne Giovanni Loseto, prodotto del florido vivaio barese. Un cognome che a Bari è una garanzia per il calcio visto che è il terzo della famiglia ad indossare la maglia biancorossa.
Non succede più nulla fino alla fine della partita, anche per il caldo che comincia a farsi sentire, ed il fischio finale di Galbiati è l’occasione per qualche centinaio di tifosi di invadere il terreno di gioco alla ricerca delle magliette. Il Bari termina così all’8° posto il suo campionato (superate in corsa Rimini e Foggia sconfitte rispettivamente a Genova dal Genoa e a Monza) grazie ad un finale di torneo scoppiettante. La dirigenza potrà mettersi al lavoro per preparare il prossimo anno ma già circolano i primi nomi (Acerbis, Bresciani)…
La Sampdoria invece torna a casa con la quarta sconfitta esterna ma conscia di averci provato fino in fondo. L’obiettivo ora è quello di costruire, attorno al nucleo storico, una squadra per tornare in serie A dopo aver fallito quest’anno.
Cala il sipario sul campionato 1980/1981, le ultime persone, attardatesi sugli spalti a prendere un po’ di sole, vengono invitate ad uscire. Lo Stadio della Vittoria è ormai vuoto. Ma noi saremo sempre qui, a parlare di calcio. E, come sempre, sarà un’altra storia.
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