Dal paradiso all'inferno in soli 45 minuti. La luce si è spenta proprio quando Barreto ha infilato il rigore del momentaneo 1-1. Complimenti al Genoa, artefice di una ripresa tutto grinta e carattere, ma le recriminazioni in casa biancorossa sono veramente tante. È difficile spiegare una metamorfosi così lampante, che ricorda un po' le domeniche da suicidio della passata stagione quando il Bari era di scena a Livorno o a Siena. Ma lì si parlava di una squadra già salva che non aveva nulla da chiedere al campionato, qui siamo solo alla sesta giornata di campionato e mettere punti in cascina è fondamentale.
L'analisi tattica che ne deriva non può prescindere dal giudizio su due pedine che spesso fanno la differenza quando sono in giornata: parliamo di Almiron ed Alvarez. Il primo ha girato quasi a vuoto, molto spesso ha sbagliato semplici appoggi ai compagni di reparto e non è riuscito a prendere per mano la squadra, sia in 11 contro 11 sia quando il Bari ha usufruito della superiorità numerica per l'espulsione di Moretti. L'honduregno, invece, è stato a tratti irritante, provando più volte l'iniziativa personale che sistematicamente sbatteva contro un muro di nome Criscito, autore di una gara sopra le righe; nessun affondo, scarsa propensione ad inserirsi negli spazi e mai una volta è riuscito a dare profondità alla squadra.
Su un campo difficile come quello di Genova, avere tante occasioni da gol e non realizzarne neanche una è un lusso che non può permettersi neanche la capolista, figuriamoci il Bari che, per stessa ammissione dei vertici societari, affronta un campionato il cui obiettivo è salvarsi il prima possibile. Ma non è questo il punto: è la mancanza di gioco che ha colpito la squadra di Ventura subito dopo il rigore di Barreto a tenere banco. Una squadra che si è eclissata e che ha lasciato terreno ai padroni di casa, abili nelle ripartenze e nella corsa a tutto campo, accompagnati una carica psico-fisica davvero invidiabile.
Il Bari ha sofferto di gran lunga la pressione dei grifoni, sicuramente più motivati, ed il gol di Toni a partita ormai scaduta è il giusto epilogo per una partita che è stata persa nel momento in cui gli 11 in campo hanno deciso di accontentarsi e non provare a centrare il bersaglio grosso. Dispiace perché l'occasione era troppo ghiotta per non essere sfruttata, ma siamo fortemente convinti che quando si gioca in superiorità numerica non si possa continuare a portare avanti il solito gioco fatto di possesso palla all'altezza della zona difensiva, soprattutto quando il pressing degli avversari diventa asfissiante.
La trasferta di Genoa segna la seconda sconfitta in campionato e ribadisce i limiti di un reparto avanzato che, probabilmente, in fase di calciomercato, doveva essere rinforzato. Quando non c'è Barreto a buttarla dentro i compagni di reparto sembrano ipnotizzati negli ultimi metri: Castillo ha sprecato 3 palle gol, Ghezzal ha fatto un ottimo per quanto estenuante lavoro di raccordo sulla corsia di sinistra e non può completare anche la fase d'attacco senza sbavature, Caputo alla prima occasione non ha timbrato il cartellino come avrebbe dovuto.
Ora il campionato osserva una pausa, si riprende domenica 17 ottobre contro la Lazio, squadra che sta attraversando un ottimo momento di forma e che attualmente conduce la classifica di serie A con 13 punti. Non è assolutamente il caso di far drammi ma, come ha detto lo stesso Ventura a fine partita, quella di ieri è una sconfitta che necessariamente dovrà insegnare qualcosa ai biancorossi. L'anno scorso, se è pur vero che il Bari ha concluso splendidamente a 50 punti in classifica, verrà ricordato come il campionato dei rimpianti per i tanti punti lasciati per strada a causa di disattenzioni e black out collettivi. Migliorare questo aspetto quanto prima, ritrovare un maggior cinismo sotto porta, effettuare un cambio di mentalità e tipo di gioco quando la partita lo permette sono i punti all'ordine del giorno per dimenticare quanto prima la sciagurata trasferta in terra ligure e non ricadere in quegli errori che potrebbero danneggiare una giovane squadra con un potenziale di buon livello.
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