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 Ieri si è svolto alla Camera di Commercio di Bari il Convegno, organizzato dall'USSI, sul tema "Il calcio è pulito? Scommettiamo?" Moderatore della tavola rotonda Luigi Ferrajolo, giornalista e personalità di spicco dell’Ussi. Hanno aperto la serata l'assessore e presidente del Coni Puglia, Elio Sannicandro e l’Assessore allo Sport regionale Maria Campese.
Tra i relatori, si sono espressi anche il Dott. Claudio Garzelli, ex Amministratore Unico, attualmente direttore generale del Bari, ma presente al convegno nelle vesti di vice presidente dell’ADISE (Associazione Italiana Direttori Sportivi), costituitasi nel 1976 allo scopo di favorire la crescita in termini di competenze, professionalità ed attendibilità di questa figura professionale, ma che tuttavia soltanto a partire dall’8 giugno 1991, si è dotata di un Regolamento con un elenco speciale dei Direttori Sportivi. Presenti tra gli ospiti in sala anche l’ex presidente del Bari Antonio Matarrese (foto Francesco Lorusso) e il presidente dell'Ussi Puglia Antonio Guido.
 Tra gli interventi, che hanno sfiorato le vicende che vedono coinvolto il Bari, quello del direttore generale della FIGC, Antonello Valentini, che si è detto dispiaciuto, da barese, della situazione che coinvolge la società, seppur in maniera oggettiva, auspicando un pronto riscatto del mondo del calcio e chiedendo la collaborazione della stampa e di tutti i calciatori, affinché denuncino gli illeciti. Nell’arco della serata è stato mostrato anche un video molto toccante che vuole rappresentare “Un pugno nello stomaco a chi commette l’illecito sportivo” secondo le parole del presidente della Serie B, Abodi e dell'ex calciatore del Noicattaro Danilo Coppola, presente alla serata quale rappresentante dell’A.I.C.
 Il presidente Abodi, nel proprio intervento, ha espresso concetti molto forti ed annunciato un’altra iniziativa di risposta al calcio mlato che affossa i valori dello sport: “Saremo intransigenti con chi ha sbagliato. Non sono stati danneggiati soltanto i tifosi e le società che non hanno colpe e sono incappate in punti di penalizzazione. La serie B tutta, il calcio, i suoi dirigenti, sono parte offesa. Tuttavia, noi non molliamo, andiamo avanti, e oltre a batterci per la radiazione di chi ha compiuto tali atti gravissimi, colpiremo ai loro portafogli, ai loro stati patrimoniali, affinché certi gesti non si ripetano più. Ma oltre a pene severe, stiamo portando avanti anche il progetto della Serie B Solidale che ha selezionato lo sviluppo di cinque iniziative nell’ambito delle seguenti categorie: infanzia, terza età, diversa abilità, ricerca scientifica, disagio sociale. Cinque associazioni selezionate che si occupano di tali tematiche, sensibilizzeranno e realizzeranno iniziative su scala nazionale con l’aiuto delle 22 società di B”.
Ci permettiamo di concludere che lo sport, in particolare il calcio, che è afflitto dal cancro degli illeciti deve essere veicolo, mediante la sua valenza sociale, del piacere del divertimento sano e soprattutto deve essere, piuttosto che una scommessa, una strategia vincente per affrontare meglio la quotidianità.
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