Avremmo voluto parlare di una vittoria anche all'ultimo secondo della Liomatic Cus Bari per continuare a sperare nel sogno playoff, ed invece la sconfitta della squadra barese contro la formazione della BP Med Napoli per 61-63, oltre a complicare le ambizioni della squadra cussina, passa quasi in secondo piano per quanto avvenuto fuori dal PalaFlorio da parte dei facinorosi al termine della contesa. La Liomatic Group Cus Bari, tuttavia, ha visto sfumare l’impresa di battere un’avversaria più forte almeno sulla carta: ad un certo punto, infatti, il distacco era di quindici lunghezze.
Coach Putignano, in apertura, si affida a Bona, Ruggiero, Cardillo, Barozzi e Morena; dall'altra parte il collega Bartocci risponde con Leonardon, Sabbatino, Musso, Gatti, Iannilli. La partita è subito accesa, i baresi con Bona e Cardillo portano la squadra in vantaggio per 7-6, con Iannilli che accorcia il divario per gli avversari. I partenopei dopo sei minuti chiamano il primo timeout; al rientro, però, sono sempre i biancorossi ad incrementare il vantaggio che è di 15-6. Il primo quarto si conclude sul punteggio di 17-9. La ripresa è nel segno di Gigena, Mian, Cardillo e Bona autori nel complesso di 46 punti su 61 ottenuti dai biancorossi nell’arco della partita. Per gli avversari, superlativo Musso (migliore realizzatore della Divisione Nazionale A), trascina i suoi in evidente affanno grazie alle sue triple e canestri da due. Al ventesimo il punteggio è di 40-26 per i padroni di casa.
(Mian a canestro)
Esaurito l'intervallo lungo, i partenopei si riportano in partita ma il Bari ristabilisce il vantaggio con il risultato di 46-32. Successivamente sempre Musso, poco pressato, infila otto punti consecutivi (per un totale di 19, con 11 solo nella terza frazione) che riportano Napoli a -1 (48-47), motivo che costituirà una ‘mazzata psicologica’ come dichiarato dallo stesso coach Putignano al termine della partita. Bari sbanda, ma non crolla e così in chiusura di quarto trova il canestro di De Bellis per il 50-47 del 30'. Al rientro c’è grande equilibrio su entrambi i fronti ed al 35’ il tabellone segna 56-53 per i baresi. Coach Putignano prova a scuotere la squadra con un timeout che sembra sortire un effetto positivo perché la squadra cussina si porta in vantaggio a distanza di tripla (58-55). Il Bari forza la soluzione dalla lunga distanza e viene punito oltre misura dallo straordinario Musso che riporta in parità la sua squadra (61-61). Bona viene steso irregolarmente nell’aria avversaria, ma l’arbitro non giudica l’intervento falloso e la squadra barese incredula non riesce a fermare la furia di Iannilli che porta i partenopei avanti per 61-63. I padroni di casa tentano il tutto per tutto con capitan Morena che tenta il tiro della vita, ma purtroppo la palla si ferma sul canestro. Restano tre finalissime tutte da giocare rispettivamente contro Perugia in trasferta, in casa contro Siena, per concludere nell’ultima giornata in trasferta a Firenze con la speranza, però, che le dirette avversarie facciano qualche passo falso.
Da segnalare che durante la partita i tifosi baresi con l’aumentare dei minuti hanno provocato con cori la tifoseria napoletana, giunta evidentemente con intenzioni bellicose. Al termine della contesa sportiva hanno dato vita a scene già viste e conosciute nel mondo del calcio, quando gli ultras, o presunti tali, si scontrano con la tifoseria opposta. La cronaca registra tre auto (una Mercedes, una Jeep ed una Clio) con vetri distrutti, copertoni forati, cerchi in lega in frantumi, ammaccature ed altri danni ingenti, bottiglie di vetro scagliate contro i tifosi che volevano tornarsene a casa delusi per la sconfitta della loro squadra, e che invece sono stati costretti trincerarsi nelle loro macchine o in un punto qualsiasi nella speranza di tornare a casa incolumi con i loro figli terrorizzati; risse esasperate tra tifosi presumibilmente della stessa fede sportiva; forze dell’ordine che litigavano con gli addetti alla sicurezza, quest’ultimi inviperiti per lo scarso aiuto che hanno ricevuto; ed ancora, una giornalista strattonata mentre si affrettava semplicemente ad uscire dal Palazzetto: questo il triste bollettino di una serata deficitaria sotto tutti i punti di vista e soprattutto vergognosa per la storia della pallacanestro barese.
Voltiamo pagina in fretta, concludendo con una citazione nella speranza che possa servire a tranquillizzare gli animi, o eventualmente a scegliere altri scenari per sfogare i propri istinti animaleschi: “La forza non deriva dalla capacità fisica ma da una volontà indomabile. La disobbedienza civile a una legge ingiusta deve esprimersi nella ribellione ma senza il ricorso alla violenza, perché comunque l’uomo è incapace di conoscere la verità assoluta e quindi non ha il diritto di punire chi la pensa diversamente” dal pensiero del Mahatma Gandhi.
|