Mentre lo sport mondiale è in lutto per l’immatura scomparsa di Gilles Villeneuve, deceduto appena 7 giorni fa a seguito di un incidente stradale nell’autodromo di Zolder a bordo della sua Ferrari, il campionato di calcio di serie B si avvicina alla conclusione e il 16 maggio 1982 affronta la sua 34^ giornata. Il campo principale è sicuramente Genova dove Sampdoria e Verona si affrontano per decidere chi deve guidare la classifica. L’altra capolista, il Pisa, è impegnata in un match difficilissimo a Brescia con i padroni di casa impegnati nella lotta per non retrocedere. Gli immediati inseguitori sono il Varese, che riceve il Lecce, ed il Bari di scena a Roma contro la Lazio.
La Lazio è in serie positiva da 8 giornate (2 vittorie – con il Perugia ed a Pescara – e 6 pareggi) ma il distacco dalle prime posizioni (6 punti) lascia solo poche speranze di potersi inserire nel discorso promozione. La bella partita disputata 7 giorni fa a Pisa, dove ha bloccato sul pari la squadra nerazzurra, ha lasciato l’amaro in bocca ai suoi tifosi: se avesse giocato sempre così molto probabilmente in casa biancoceleste si sarebbe parlato di ben altri obiettivi quest’oggi. L’allenatore Clagluna comunque intende onorare il suo campionato fino in fondo ed in campo schiera Moscatelli tra i pali (al rientro dopo un anno e mezzo di assenza), Spinozzi, Chiarenza Mastropasqua, Pochesci, Sanguin, Vagheggi, Badiani, D’Amico, De Nadai e Surro. In panchina si accomodano il secondo portiere Marigo, Pighin, Montesi, Ferretti e Viola.
Gli uomini di Catuzzi invece, se vogliono continuare a coltivare la speranza di riagguantare il trio di testa, non possono permettersi ulteriori passi falsi dopo la sconfitta casalinga di 15 giorni fa contro i blucerchiati doriani ed il pareggio della settimana scorsa a Cava dei Tirreni. Per questo motivo l’allenatore parmense schiera la migliore formazione disponibile ovvero Fantini, Frappampina, M. Armenise, O. Loseto, Caricola, De Trizio, Bagnato, Acerbis, Iorio, Maio, Bresciani. In panchina siedono Caffaro, Punziano, Ronzani, Nicassio, De Rosa.
Davanti a circa 28.000 spettatori (circa 10.000 i baresi al seguito), in una splendida giornata di sole, arbitra Barbaresco di Cormons.
Il Bari parte contratto, memore delle recenti disavventure, sbagliando anche gli appoggi più facili e la Lazio ne approfitta sfiorando subito il gol. Al 6° angolo per i padroni di casa. Il cross di Chiarenza scavalca De Trizio e finisce a D’Amico che, a una decina di metri dalla porta, tira centrando la base del palo alla sinistra di Fantini. Insiste la Lazio e prima D’Amico (colpo di testa fuori) e poi Vagheggi (diagonale fuori alla destra del portiere barese) provano ad impensierire la difesa biancorossa.
Dopo una mezz’ora di pressione la Lazio accusa lo sforzo e lascia il pallino del gioco al Bari ma le punte dei galletti non sono in giornata tanto da arrivare quasi sempre in ritardo sugli assist di Armenise, Majo e Bagnato. L’occasione più limpida capita al 44° con una veloce azione Bresciani-Acerbis: il n. 8 del Bari si presenta davanti alla porta laziale dopo una progressione impressionante ma viene toccato alla caviglia da Pochesci al momento di entrare in area. La susseguente punizione di Bresciani è parata in tuffo da Moscatelli.
L’inizio della ripresa vede il Bari più incisivo e nei primi minuti è costantemente nell’area laziale. Al 47° Bresciani, ben servito da Bagnato, sbaglia la deviazione a pochi passi dalla porta. Al 49° ci prova Armenise con un gran tiro parato da Moscatelli. Al 52° è la volta di Iorio a fallire l’occasione, su servizio di Acerbis, con il suo tiro deviato in angolo. La Lazio si affaccia dalle parti di Fantini al 59°: girata al volo di D’Amico e prodezza del portiere barese che in tuffo para. Al 63° occasionissima per i padroni di casa con Chiarenza che, in corsa, da 35 metri, con un gran tiro scavalca Fantini – troppo sbilanciato in avanti – ma coglie la traversa. E’ il momento di maggior pressione laziale. Duettano Vagheggi e Montesi (nel frattempo entrato al posto di Badiani) con la palla che finisce in angolo: sul successivo tiro dalla bandierina De Nadai sbaglia davanti a Fantini.
E, come molto spesso succede, gol sbagliato gol subito. E’ il 74°.
Frappampina spinge sulla destra e crossa con la palla che finisce dalla parte opposta dove c’è Bagnato. L’ala barese ribatte in area e sulla palla arrivano contemporaneamente Maio, Montesi e Sanguin con la sfera che finisce sul braccio di quest’ultimo. Rigore! Barbaresco indica il dischetto tra le forti proteste laziali e del pubblico per il fallo giudicato involontario: proteste vane. Iorio si aggiusta la palla sul dischetto e segna nonostante Moscatelli riesca ad intercettare il tiro. Lazio-Bari 0-1.
Nulla di particolare fino al fischio finale dell’arbitro con la dirigenza laziale particolarmente critica verso il direttore di gara. Il vicepresidente laziale, Galli, ricorda i precedenti con Barbaresco (nello specifico Lazio-Sampdoria) ed i punti persi per strada per le sue – secondo il dirigente biancazzurro – direzioni contro la Lazio. Beffarda la sconfitta per mister Clagluna, con i laziali che miravano a concludere imbattuti in casa il campionato.
Sorpreso il Presidente del Bari, Antonio Matarrese, per l’accoglienza ostile ricevuta e per le accuse rivoltegli a causa del suo incarico in Federazione. E mentre in curva sud ci sono tifosi intenti a frantumare i seggiolini arriva raggiante Catuzzi che vede sempre più vicino il terzetto di testa con il distacco ridottosi ad un punto. Infatti il big match tra Sampdoria e Verona si è concluso sullo 0-0 e con lo stesso risultato anche Brescia-Pisa. Si fa avanti il Varese che regola senza molta fatica il Lecce per 2-0.
Il prossimo turno – siamo arrivati a 4 giornate dalla fine - prevede per il Bari l’incontro con il Brescia (le rondinelle sono oramai condannate alla retrocessione) mentre la Lazio proverà a fermare al Bentegodi il Verona lanciatissimo verso la promozione. In trasferta la Sampdoria (a Pistoia), il Pisa (a Lecce) ed il Varese (a Ferrara). Mollare adesso per il Bari sarebbe stupido ed un eventuale passo falso delle squadre che guidano la classifica potrebbe aprire scenari impensabili fino a qualche settimana fa.
Cosa potrebbe succedere è questione di una settimana. E, come sempre, sarà un’altra storia.
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