Dieci minuti di follia ed il Bari esce con le ossa rotte dal Bentegodi di Verona dopo un primo tempo giocato su buoni livelli. Apre De Falco al 12' con uno splendido calcio di punizione, Gomez pareggia al 23' sugli sviluppi di un calcio di punizione; poi, nei primi 10 minuti della ripresa, il rigore di Berrettoni e la doppietta di Bjelanovic che chiudono anzitempo la partita. Dopo i 2 punti di penalizzazione ricevuti in settimana, il Bari torna a mani vuote da Verona e rimane a quota 44 punti.
Torrente ritrova Romizi e Caputo dopo un lungo periodo di indisponibilità per questa trasferta in Veneto contro il Verona a caccia di punti per agganciare il secondo posto che permetterebbe la promozione diretta in serie A.
Le due squadre si studiano per tutta la prima parte di gara: i padroni di casa mostrano un gioco fluido basato sulla circolazione di palla e su rapidi movimenti verticali: il Bari, dal canto suo, protegge il proprio centrocampo e sfrutta le accelerazioni di Forestieri e di Stoian per portare assalti alla porta di Rafael.
La partita si sblocca al 12': Caputo si conquista un calcio di punizione dal limite al termine di un assolo personale terminato con un tunnel ad un difensore scaligero che non può far altro che abbatterlo; De Falco si sistema la palla e spedisce la sfera nel sette alla destra del portiere Rafael che non può arrivarci. Splendida l'esecuzione del centrocampista che regala il gol del vantaggio ai biancorossi.
Passano solo tre minuti ed il Verona potrebbe trovare il gol del pari: ci provano nella stessa azione due gialloblù, ma prima Lamanna e poi Crescenzi con un intervento disperato, evitano che la palla possa terminare la sua corsa oltre la linea bianca.
Gol del pareggio che arriva al 23': sul calcio di punizione di Jorginho, in una selva di teste, spunta quella di Gomez che realizza il 12° centro stagionale. Troppe, forse, le attenzioni riservate dai difensori biancorossi al gigante croato Bjelanovic che hanno permesso all'argentino Gomez di saltare quasi indisturbato e colpire il pallone di testa. Partita, quindi, che ritorna in parità e partita che si conferma viva e molto piacevole, con un ritmo elevato e tanto agonismo in campo.
Protesta Stoian, a ragion veduta, per una vistosa trattenuta di Mareco in area di rigore (32') che sembra aver scambiato il prato verde del Bentegodi con un ring da wrestling; la presa per il collo ai danni del rumeno non viene sanzionata dall'arbitro Di Paolo che lascia proseguire il gioco come se nulla fosse successo.
Si accendono gli animi negli ultimi minuti: il gioco si interrompre frequentemente e finiscono sul taccuino, in rapida successione, Caputo e Gomez per interventi irregolari ed un altro paio di scontri vengono perdonati dall'arbitro Di Paolo.
Parte forte il Verona al ritorno dagli spogliatoi: si deve superare Lamanna per respingere in angolo un colpo di testa da distanza ravvicinatissima sugli sviluppi di un calcio di punizione. Diventa protagonista l'arbitro al 5': prima fischia un fallo ai danni di Borghese per uno scontro di gioco con Bjelanovic e sugli sviluppi dello stesso, decreta un calcio di rigore per il Verona per fallo di Scavone su Ceccarelli che rimane incredulo. La trasformazione è affidata a Berrettoni che spiazza Lamanna e regala il gol del sorpasso al Verona.
Gli scaligeri scrivono la parola fine all'incontro in soli 4 minuti: il merito è tutto di Bjelanovic che prima si fa trovare pronto al tap-in su cross dalla destra di Gomez, poi approfitta di una indecisione di Borghese per beffare con un morbido pallonetto Lamanna e portare l'incontro sul 4-1.
Il Bari crolla al tappeto dopo aver disputato un ottimo primo tempo ma non rinuncia a giocare l'incontro, ormai ampiamente compromesso: si registra al 17' un bel tiro a giro di Stoian che per poco non trova l'angolo lontano della porta di Rafael.
Da questo momento in poi si gioca senza più schemi e si attende esclusivamente il triplice fischio: Ferrari al 38' si divora il gol del 5-1 dopo una fuga solitaria sul filo del fuorigioco, sparando il pallone su Lamanna in uscita e trascurando il solissimo D'Alessandro in mezzo all'area di rigore. Ed è sempre Lamanna a salvare l'onore mettendoci la faccia sulla conclusione a botta sicura di Jorginho. Finisce 4-1 un match che penalizza oltremodo i ragazzi di Torrente che hanno pagato un inizio di secondo tempo sciagurato, viziato anche da una decisione discutibile dell'arbitro Di Paolo. E sabato prossimo ritornerà Giampiero Ventura al San Nicola con il Torino, lanciatissimo per la serie A.
Verona-Bari 4-1: il tabellino
Verona (4-3-3): Rafael; Abbate, Mareco, Ceccarelli, Pugliese; Hallfredsson, Tachtsidis, Jorginho; Berrettoni (24' st Berrettoni), Bjelanovic (16' st Ferrari), Gomez (32' st Galli).
A disposizione: Frattali, Cangi, Russo, Pichlmann, D'Alessandro.
All.: A. Mandorlini.
Bari (4-3-3): Lamanna; Crescenzi, Borghese, Ceppitelli, Garofalo; De Falco, Romizi, Scavone (11' st Defendi); Forestieri (39' st Galano), Caputo, Stoian (22' st Albadoro).
A disposizione: Koprivec, Masi, Polenta, Bellomo.
All.: V. Torrente.
Arbitro: Di Paolo di Avezzano
Marcatori: 12' pt De Falco, 23' pt Gomez, 6' st Berrettoni (rig.), 8' st Bjelanovic, 10' st Bjelanovic
Ammoniti: Mareco, Caputo, Gomez, Borghese, Bjelanovic, Scavone, Berrettoni
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