Dopo il punto ottenuto contro la capolista Torino dell'ex Ventura, il Bari in questi giorni ha proseguito la preparazione in vista della gara esterna contro la Sampdoria in programma sabato. In conferenza stampa si è presentato l'attaccante Vitaly Kutuzov, reintegrato a gennaio ma con il contratto in scadenza a giugno 2012. Il bielorusso, ex di turno poiché ha giocato per due stagioni nella Sampdoria, ha parlato con la solita schiettezza della prossima partita e del suo futuro.
Dopo sei presenze in campionato, l’ultima contro il Pescara, partita in cui hai disputato 33’ minuti, come stai fisicamente?
Sto bene fisicamente. Sono integro e ho tanta voglia di giocare e divertirmi. Accetto le decisioni del mister con tranquillità e sono pronto a dare il mio contributo quando sarò chiamato in causa.
Contro il Torino in casa è arrivato un solo punto ma Ventura a fine partita ha detto che i granata meritavano di più. Sei d’accordo?
Abbiamo conquistato un punto importante contro la squadra capolista, costruita per vincere il campionato. Non credo in campo ci siano state grandi differenze ed il punto tutto sommato è il risultato più giusto. Sia per le palle goal costruite e per quello che si è visto in campo.
L’unica vittoria del Bari a Genova, risale al 6 giugno del 1948, grazie ad un gol di Tontodonati. In caso di vittoria uguagliereste anche il record di dieci vittorie già raggiunto da Conte, quando c’eri anche tu. Giocherete anche per la storia?
Mi ricordo quella stagione con Conte. Siamo in un contesto diverso, ciò nonostante uguagliare quel record ci farebbe piacere e dare una carica in più sino alla fine. Non sarà semplice giocare contro una squadra che lotta per i playoff e con blasone ma ci proveremo. Noi giochiamo sempre per vincere.
A proposito di Sampdoria, sarai l’unico ex in campo. A Genova, sponda blucerchiata, in due stagioni segnasti sette gol facendoti apprezzare per la tua duttilità tattica perché ti adattavi a giocare sia da centravanti puro, come seconda punta o ala. Quali ricordi conservi ancora?
Se non mi sbaglio feci anche qualche gol di più, forse in Coppa Italia. Mi son trovato bene con Novellino e conservo il ricordo di due stagioni intense in uno stadio molto caldo. Non è rimasto nessun giocatore di quella squadra, io sto giocando ancora. La Sampdoria è una squadra che soffre per la serie B perché sono abituati a palcoscenici migliori.
Che Sampdoria vi aspettate, senza 4 squalificati di cui tre titolari, ma in piena corsa playoff, con uno score decisamente migliore nelle gare casalinghe?
All’andata non c’ero. Sicuramente non sarà una partita facile. Loro saranno aiutati dal pubblico oltre ad avere giocatori di qualità, ma anche noi non siamo da meno. Abbiamo già dimostrato di saper dire la nostra specie in trasferta, quindi proveremo a fare la nostra partita.
I sei punti di penalizzazione hanno ridimensionato le ambizioni playoff della squadra biancorossa che, senza handicap, sarebbe a soli cinque punti dalla sesta, ed invece avete undici punti di vantaggio sulla quint’ultima, da incrementare perché c’è il rischio di perderne altri per colpe non vostre. Qual è il vostro morale?
La certezza è che dobbiamo fare più punti possibili per stare tranquilli. Certo se poi ci dovessero levare altri dieci punti i playout li facciamo sicuro. Ma spero che non ci siano altre penalizzazioni e di poter concludere dignitosamente la stagione.
Il tuo futuro potrebbe essere ancora con la maglia del Bari? Magari con uno stipendio inferiore rispetto a quello attuale per venire incontro alle esigenze di cassa della società?
A Bari mi trovo bene. Quando finisce il campionato possiamo sederci ad un tavolo e parlarne. Vedremo quello che accadrà a fine stagione, gli obiettivi, la programmazione, però, non dipenderà solo da me.
Il tuo rapporto con mister Torrente? E con i più giovani?
Esiste un rapporto di stima e di rispetto reciproco, impostato dal primo momento in cui l’ho conosciuto e ci ho parlato. Cerco di dare sempre del mio meglio, frutto dell’esperienza e della voglia che ho di divertirmi facendo il calciatore. I consigli ai giovani? Il calcio è cambiato rispetto a qualche tempo fa, anche se poi sta al giovane con intelligenza e cercare di prendere esempio dai più grandi, il meglio.
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