Nel silenzio di ministri e ministeri, arriva la “class action” per tentare di restituire ai baresi il teatro Petruzzelli. Promotori dell’iniziativa tre avvocati baresi, Luigi Paccione, Alessio Carlucci e Nicola Favia, che alcuni mesi fa hanno avviato un’azione collettiva, sottoscritta da più di 300 cittadini, perché venga riconosciuta la proprietà pubblica del Petruzzelli.
“Un vero torto di massa”, secondo i legali, “il teatro è di proprietà del Comune di Bari perché nasce su una piazza pubblica che come le strade, ai sensi dell'art. 462 del Codice dello Stato unitario vigente all'epoca della costruzione, è bene inalienabile". Gli avvocati hanno sottoscritto l´iniziativa in qualità di contribuenti chiedendo che il teatro diventi pubblico e, in caso contrario, che gli eredi del politeama restituiscano il denaro erogato dallo Stato per finanziare i lavori di ricostruzione.
Uno strumento giuridico utilizzato solitamente per dare voce ai cittadini di fronte al silenzio delle istituzioni. Motivo per il quale i legali hanno già diffidato il sindaco di Bari ed il ministro ai Beni culturali, Sandro Bondi. Un ulteriore ostacolo alla riapertura? Non per Paccione e Carlucci, che, garantiscono, vogliono solo “che si faccia chiarezza sulle vicende proprietarie che hanno bloccato l’intera ricostruzione del politeama barese e la successiva riapertura”. Al momento però il teatro è ancora di proprietà della famiglia Messeni Nemagna, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera a ministero per i Beni culturali, Regione Puglia, Provincia e Comune di Bari e Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, chiedendo "con urgenza" la consegna dei "locali teatrali" alla Fondazione. Nella richiesta i Messeni Nemagna hanno sollecitato anche "la restituzione in proprio favore dei locali appresi dal Comune di Bari a seguito dell'esproprio”. E la storia continua.
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