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Mentre la politica è in fibrillazione (in Francia De Gaulle è il nuovo Presidente della Repubblica, a Cuba Fidel Castro entra a L’Avana con i suoi soldati e in Italia il governo Fanfani ha le ore contate), il mondo dello sport e del calcio in particolare va avanti, distribuendo ore di svago dalle problematiche quotidiane.
Il campionato di serie A, il 18 gennaio 1959, fra le varie partite in programma, presenta due classiche: a Livorno (in campo neutro) c’è Roma-Fiorentina e a Napoli il “Derby del Sud” tra la squadra di casa ed il Bari.
Una partita, quest’ultima, un po’ in tono minore: le due squadre occupano una posizione tranquilla di classifica (meglio i napoletani), per cui manca quell’adrenalina che un possibile obiettivo può dare. Nonostante questo da Bari partono carovane di tifosi: la trasferta è abbordabile in termini di chilometri e un derby è pur sempre un derby! Si parla di circa 3.000 persone al seguito dei biancorossi.
Le due squadre si ritrovano al campo del Vomero dopo oltre 10 anni e scendono in campo con questi schieramenti: il Napoli con Bugatti, Comaschi, Greco, Beltrandi, Costantini, Posio, Brugola, Di Giacomo, Del Vecchio, Pesaola e Vinicio, mentre il Bari schiera Magnanini, Gariboldi, Mupo, Mazzoni, Seghedoni, Macchi, De Robertis, Catalano, Erba, Conti e Cicogna.
Arbitra il sig. Jonni di Macerata.
Sugli spalti circa 35.000 spettatori, complice la bella giornata, i prezzi popolari e, come abbiamo scritto, i 3.000 tifosi giunti da Bari.
L’inizio della partita vede un Napoli più motivato che si procura un paio di occasioni nell’area barese: al 6’ Vinicio crossa in area con Brugola che gira verso la rete. Magnanini si fa trovare pronto e para in due tempi. Azione comunque viziata da un fuorigioco. Al 13’, punizione di Comaschi, colpo di testa di Del Vecchio ed acrobatica parata di Magnanini. 3 minuti più tardi è ancora l’estremo difensore barese a mettersi in evidenza respingendo con i pugni un tiro sempre di Del Vecchio. Il Napoli insiste: uno spiovente di Brugola viene alzato oltre la traversa dal portiere barese mentre al 18’ un cross di Di Giacomo viene deviato in angolo da Macchi. Al 23’ punizione di Di Giacomo con Magnanini che para a terra.
Finita la sfuriata di inizio partita da parte degli azzurri partenopei si affaccia nell’area avversaria il Bari che, alla prima occasione pericolosa, passa in vantaggio.
E’ il 31’: discesa di Conti che, superati in dribbling Beltrandi e Costantini, tira in porta. Il portiere napoletano, Bugatti, respinge sui piedi di De Robertis: palla a Cicogna che, leggermente decentrato, in rovesciata, supera con un delicato pallonetto l’intera retroguardia partenopea ed indirizza il pallone verso la porta vuota. Miracoloso recupero di Costantini al quale non resta che respingere il tiro, diretto nell’angolo alto, con le mani. Rigore sacrosanto che il capitano barese Mazzoni si incarica di battere: portiere a destra e palla a sinistra. Napoli-Bari 0-1.
Subito il gol, il Napoli reagisce ed al 39’ va vicino al pareggio: angolo per i padroni di casa. Batte Brugola ed il colpo di testa di Posio sfiora di pochissimo il palo. Ma è un fuoco di paglia: nella successiva azione il Bari raddoppia.
40’: discesa ancora di Conti, allungo per Catalano che, in corsa, tira. La palla, non trattenuta dal portiere, termina in rete. Napoli-Bari 0-2. Praticamente 2 reti con 2 tiri.
 Dopo la pausa il Napoli si ripresenta in campo con gli stessi uomini ma disposti diversamente, nella speranza di procurare problemi alla retroguardia biancorossa e riuscire a recuperare punteggio e partita. Nel primo quarto d’ora si segnalano un paio di azioni napoletane, entrambe sventate da Magnanini (nell'immagine), ed un pericoloso contropiede barese, iniziato dal solito Conti, concluso a rete da Cicogna e bloccato a terra da Bugatti. Segue una fase di stanca della partita, con il gioco che si sviluppa per la maggior parte a centrocampo, fino al 39’ quando una discesa di Cicogna sulla destra trova la difesa campana incredibilmente ferma. In area c’è Erba solo, senza difensori che lo controllano. Ma Cicogna insiste nella sua azione personale e conclude sui piedi di Bugatti uscitogli incontro. 3 minuti dopo il Napoli accorcia le distanze.
42’: fallo di De Robertis fischiato dall’arbitro. La punizione è battuta da Vinicio che passa in area a Del Vecchio. Controllo e tiro: nulla da fare questa volta per Magnanini. Napoli-Bari 1-2.
Negli ultimi minuti ci si dovrebbe aspettare il forcing dei padroni di casa che, invece, non avviene ed il fischio finale dell’arbitro fa esplodere la delusione dei tifosi partenopei: lancio di cuscini in campo e sonori fischi all’indirizzo dei giocatori azzurri. Applausi scroscianti, invece, per i baresi che escono meritatamente vincitori dal campo.
Al 12° tentativo il Bari riesce a violare per la prima volta nella sua storia il campo partenopeo battendo un brutto e confusionario Napoli. In campionato i baresi non vincevano da 9 turni (26 ottobre per 1-0 al Padova) ed in trasferta addirittura da 8 mesi (serie B, 18 maggio 1958, 2-3 a San Benedetto del Tronto). Festa grande, quindi.
Diventano invece 7 i turni senza vittorie nel campionato in corso per il Napoli. La situazione è, comunque, sotto controllo considerato che le squadre inseguitrici sono praticamente state quasi tutte fermate (sconfitte Alessandria, Bologna, Genoa, Lazio, Torino e Triestina, pari per l’Udinese, vittoria per la sola Spal).
E mentre fuori dallo stadio si sentono i clacson delle auto baresi il campionato si avvia verso il giro di boa con l’ultima del girone di andata. Il Bari è impegnato in casa contro la Spal mentre il Napoli va a Firenze contro la Fiorentina di Kurt Hamrin impegnata, ai vertici della classifica, in un testa a testa con il Milan.
Ma questa, come sempre, è un’altra storia.
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