Il Natale si sta avvicinando a grandi passi con le strade illuminate a festa e la gente che fa la fila a comperare gli ultimi regali. Bari è spazzata da un gelido vento di tramontana, il cielo non promette nulla di buono. Il campionato si prepara a fermarsi per il lungo ponte: è il 20 dicembre 1981. Allo Stadio della Vittoria è di scena un classico del calcio italiano: Bari-Lazio. Le due squadre provengono da una serie positiva: più importante quella biancazzurra con 3 vittorie e 3 pareggi mentre per il Bari, dopo un periodo di appannamento, un pareggio sul campo di una delle favorite a vincere il campionato – la Sampdoria – e la larghissima vittoria casalinga sulla Cavese per 5-0. I presupposti per un bello spettacolo ci sono tutti.
Enrico Catuzzi (nella foto a fianco), il mister dei biancorossi, presenta una sola novità rispetto alla formazione di sette giorni prima: fuori Bresciani, febbricitante, e dentro Luigi De Rosa, nato a Bari, diciannovenne, definito “Maradona” quando giocava nella Primavera. Sempre più “Bari dei baresi” quindi: ben 8 giocatori della squadra (Frappampina, Armenise, G. Loseto, Caricola, Bitetto, De Rosa più i panchinari Caffaro, Del Zotti) sono nati nel capoluogo. A questi vanno aggiunti Nicassio (di Adelfia) e Corrieri (di Molfetta) in panchina. Una gran bella soddisfazione per la tifoseria.
Il mister dei laziali Ilario Castagner conferma la squadra che nel turno precedente ha pareggiato in casa contro il Pisa.
Queste le formazioni: il Bari con Fantini, Frappampina, Armenise, Bitetto, Caricola, Giovanni Loseto, Bagnato, Acerbis, Iorio, Maio, De Rosa.
La Lazio, invece, si presenta con Pulici, Spinozzi, Chiarenza, Mastropasqua, Pighin, De Nadai, Viola, Sanguin, D'Amico, Badiani, Speggiorin.
Lo stadio presenta larghi vuoti: il Natale ed il cattivo tempo tengono lontani i tifosi. Si presentano in circa 14.000 ai cancelli. Arbitra il sig. Vitali di Bologna.
Il Bari fa subito capire che intende fare sua la partita e mette sotto la Lazio. Un gioco fatto di pressing e ripartenze in velocità mette in difficoltà i romani: il vento, nel primo tempo a favore dei baresi, complica il gioco laziale. L’eccessiva precipitazione, comunque, vanifica la gran mole di gioco dei biancorossi per cui gli errori sotto porta non si contano. L’azione più pericolosa è, comunque, della Lazio: al 33° si mette in luce Mastropasqua che, partito dalla difesa, arriva sulla trequarti dove serve Chiarenza. Gran tiro da fuori del terzino e palla fuori a fil di palo sulla sinistra di Fantini.
Lo spavento per l’occasione avuta dagli avversari scuote il Bari che aggiusta la mira cinque minuti dopo, al 38° del primo tempo, e passa in vantaggio. Sulla destra si scatena, come sempre, Carmelo Bagnato, invano inseguito dal suo marcatore Chiarenza. Cross al centro con il portiere laziale che sembra non aver problemi per respingere di pugno il pallone. Invece tenta la mossa più complicata: la presa alta, senza tener conto del vento. Ed è proprio il vento che gioca un brutto scherzo all’estremo difensore: la palla gli sfugge dalle mani finendo a Iorio (nell'immagine a fianco) che non ha nessuna difficoltà a spingere di forza in porta. 1-0 per il Bari.
Nella ripresa, con il vento a favore, ci si aspetterebbe una reazione della Lazio: ed invece la situazione non cambia. Il Bari continua a spingere (e a sbagliare davanti a Pulici), la Lazio si fa vedere in poche occasioni. In una di queste è Mastropasqua a tentare la soluzione personale: è bravo Fantini ad opporsi di piede. Sul finire della partita Castagner fa entrare Garlaschelli (all’esordio stagionale), ma il vecchio ex campione d’Italia a stento riesce a toccare il pallone.
Il fischio finale dell’arbitro Vitali sancisce la seconda vittoria consecutiva per il Bari che così ottiene il quinto punto in tre partite, con 7 gol messi a segno ed appena uno subito.
Negli spogliatoi ovvia euforia tra i ragazzi di Catuzzi con Frappampina che reclama un rigore non fischiato per un fallo di Viola. Doppiamente festeggiato il capitano Bagnato, alla sua duecentesima partita ufficiale in carriera. Musi lunghi, invece, tra i laziali con Castagner (a fianco) che punzecchia Catuzzi addebitando la sua sconfitta più alla volontà mostrata dai baresi che al gioco espresso. Nessuna risposta da parte dell’allenatore biancorosso.
Il campionato ora si ferma per il lungo ponte Natale-Capodanno. Riprenderà il 3 gennaio con la delicata trasferta di Brescia per il Bari (i lombardi sono a forte rischio retrocessione) mentre la Lazio riceverà il Verona di Penzo e Gibellini. Catuzzi è fortemente intenzionato a proseguire la risalita intrapresa da qualche settimana: ci riuscirà?
Il futuro, come sempre, è un’altra storia.
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