Protagonista dell'odierna conferenza stampa il difensore uruguagio Diego Polenta che contro l'Ascoli ha fornito una delle sue migliori prestazioni in biancorosso: "Forse se avessi passato la palla a Forestieri - commenta l'occasione avuta nel finale - che si trovava vicino al portiere, avremmo vinto, ma l’istinto e un po’ di stanchezza mi hanno fatto calciare senza pensarci. E’ raro ma mi si è presentata la possibilità ed ho provato, se avessi segnato sarei stato felicissimo. Sono tuttavia, soddisfatto della mia prova e del punto ottenuto”.
Nella prima parte di stagione il giocatore è stato poco utilizzato, ciò nonostante il ragazzo di Montevideo ha analizzato la sua stagione in biancorosso, lasciando qualche porta aperta sul suo futuro con la maglia del Bari: “Sono contento di questa stagione che mi ha dato tanto in termini esperienza. Certo all’inizio non ero in forma ed ho dovuto mettermi al passo con i miei compagni. Ma ora penso di essere in una buona condizione fisica e pronto per giocare anche dal primo minuto, qualora il mister lo decidesse. Peccato solo che il campionato volge al termine. Il mio futuro? Se devo essere sincero è conquistare la salvezza del Bari. Poi a fine campionato valuteranno Genoa e Bari. Io sono tifoso del Genoa ma a Bari sto bene, resterei volentieri un altro anno”.
Prossimo avversario il Cittadella reduce da una pesante sconfitta contro il Crotone: "Con il Cittadella sarà l’ennesima battaglia, loro saranno determinati e con tanta voglia di chiudere la partita. Ma anche noi, vogliamo archiviare la pratica salvezza quanto prima e conquistare più punti possibili nelle restanti gare”.
Inevitabile parlare dell’episodio increscioso avvenuto durante Fiorentina-Novara (ieri sera nel campionato di serie A), quando nel primo tempo l’allenatore Delio Rossi ha risposto con violenza fisica alla provocazione di un suo giocatore, il serbo Ljaic: "Non è stato un episodio bello da vedere, ma fortunatamente sono cose che accadono raramente. Dalla tv è difficile giudicare, ma a mio avviso, hanno sbagliato entrambi: il giocatore doveva avere una reazione diversa ed essere più rispettoso, mentre il tecnico non può reagire in quel modo. In certi casi avere uno scambio di pareri, è giusto che avviene lontano dalla telecamere, nello spogliatoio con animi ben diversi rispetto a quelli esasperati della partita”.
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