E’ una di quelle trasferte alle quali i baresi non possono mancare: un po’ come non perdere la prima di un film. Quando si gioca a San Siro c’è sempre quella strana sensazione che prende il tifoso nella vicinanza di un grande evento. Un pò per l’avversario (il Milan pluriscudettato), un pò per lo stesso stadio da sempre teatro del calcio.
Il Bari si presenta a Milano con una situazione di classifica piuttosto precaria: è terz’ultimo insieme a Lecco e Torino a 22 punti. Dietro l’Udinese a 21 e la Lazio a 15. Il Milan, invece, è secondo con 39 punti dietro la Juve a 40. Inseguono l’Inter a 38, la Sampdoria a 34, la Roma a 33.
L’ambiente meneghino non sembra particolarmente interessato all’incontro: snobba, infatti, lo stadio preferendo una passeggiata per il centro. Il tempo lo permette, è una bella e calda giornata di primavera (30 aprile 1961). Davanti ai cancelli in 40.000 fanno la fila per entrare: si notano anche numerosi e rumorosi baresi capeggiati da Peppino Cusmai. In tribuna è presente l’ultimo acquisto rossonero: Jimmy Greaves, oggetto dei flash dei fotografi.
Il mister rossonero, Viani, schiera la stessa formazione che ha sconfitto sette giorni prima per 2-1 la Roma con la sola variante di Liedholm al posto di David. In campo quindi Ghezzi, Maldini, Trebbe, Liedholm, Salvadore, Trapattoni, Vernazza, Galli, Altafini, Rivera, Ronzon.
Luis Carniglia, allenatore del Bari, manda in campo, invece, la formazione titolare ovvero: Magnanini, Baccari, Romano, Tagnin, Seghedoni, Mazzoni, Catalano, Montico, Virgili, Conti, Cicogna.
L’arbitro è Concetto Lo Bello di Siracusa (nella foto).
Come prevedibile il Milan aggredisce i baresi per mettere subito in chiaro le cose: nei primi 5 minuti Magnanini per ben due volte blocca a terra le scorribande rossonere. Al 7’ il Bari si affaccia nell’area milanista: Conti per Mazzoni, palla a Virgili che passa a Montico. Traversone con Maldini che di un soffio anticipa Cicogna. Dopo due minuti ci prova Catalano che tira sull’esterno della rete. Reagisce il Milan con uno scambio Galli-Altafini, palla a Trebbi che manca il bersaglio. Rossoneri vicinissimi al gol al 22° grazie ad un gran tiro da trenta metri di Liedholm che centra la traversa.
Non sbaglia, invece, il Bari un minuto dopo: è il 23°, Mazzoni vince un contrasto a centrocampo, vede Cicogna libero e lo serve con un lungo lancio. L’attaccante controlla, avanza per una decina di metri e, appena entrato in area, batte Ghezzi imparabilmente.
Dopo qualche attimo di disorientamento il Milan riprende la situazione in mano e chiude il Bari nella sua area alla disperata ricerca del pareggio: al 25° è Altafini che manca il tiro al volo, la palla finisce a Vernazza che mette alto sulla traversa. Quindi è Magnanini a deviare un’incornata di Maldini al 27°. Un minuto dopo si infortuna il portiere barese: Altafini lancia Galli con un pallonetto. La mezzala si libera in area e si prepara a tirare quando Magnanini gli si butta tra i piedi: il portiere salva la rete ma si rovina la spalla ed è costretto ad uscire dal campo. Rientra dopo qualche minuto. Al 33° il Milan potrebbe pareggiare ma Galli non sfrutta a dovere un assist di Altafini.
Mentre il Milan è tutto proteso in avanti arriva il raddoppio del Bari. 37°: per un fallo su Conti punizione per i biancorossi dal limite. Batte lo stesso Conti che passa a Virgili. Gran botta dell’attaccante con la palla che si insacca all’incrocio dei pali, alla sinistra dello sconcertato Ghezzi. 2-0 per il Bari.
Al 43° il Bari perde il portiere titolare: Altafini (nella foto) crossa per Galli che di testa schiaccia verso l’angolino basso. Sarebbe gol se Magnanini non si tuffasse prontamente abbrancando il pallone ma urtando anche la spalla in precedenza infortunatasi. Soccorso dal massaggiatore il portiere è costretto ad uscire: al suo posto viene schierato Virgili.
La ripresa comincia con il Bari arroccato in difesa a protezione di Virgili e del risultato. Magnanini rientra in campo a dar manforte e, non potendo riprendersi il suo ruolo per via della spalla immobilizzata dalla fasciatura, viene schierato da Carniglia all’ala. Il Milan ci prova in tutti i modi e alla fine passa.
Batti e ribatti in area barese, è il 58°, con Galli che, non sapendo a chi passare, tenta il tiro. Sulla traiettoria c’è Seghedoni che, deviando, mette fuori causa Virgili. La palla si infila, così, nell’angolo alto senza che il povero “improvvisato” portiere possa farci nulla. Il risultato si porta sull’1-2.
Il Milan insiste e, sulle ali dell’entusiasmo per il gol realizzato, si butta in avanti con foga mentre la difesa barese respinge ogni assalto. In panchina Carniglia (nella foto) si sbraccia raccomandando ai suoi di non buttare via la palla ma di tenerla per controllare il gioco. Quando nessuno se l’aspettava arriva, al 69°, l’apoteosi barese.
Rimessa da fondocampo di Virgili per Conti. Il fantasista biancorosso si districa tra gli avversari a centrocampo e passa la palla a Cicogna. L’attaccante avanza qualche metro e passa a Magnanini. Pronto lo scambio con Catalano che aveva appoggiato l’azione: il barese, dopo aver evitato Maldini e Trebbi con un dribbling, si presenta solo davanti a Ghezzi. Il portiere tenta l’uscita ma viene trafitto sulla sua sinistra. Il 3-1 per il Bari chiude la partita e per il Milan non c’è più nulla da fare!
Negli spogliatoi è grande festa tra i biancorossi per l’impresa ottenuta. Il sapere di avere davanti una grande squadra e la situazione venutasi a creare dopo l’infortunio a Magnanini lasciavano presagire un pomeriggio di grande sofferenza. Ma il cuore gettato in campo ha sovvertito ogni pronostico. Feste particolari per il capitano Mazzoni, giunto alla sua 250^ partita con il Bari, e per l’attaccante Virgili che, prima di difendere la porta del Bari, ha avuto il tempo di realizzare la sua centesima rete in serie A.
Senza parole, invece, lo spogliatoio rossonero con l’allenatore Viani che ha preferito evitare la stampa. Parlano, invece, per la società Todeschini e il presidente Rizzoli che si sono complimentati con i pugliesi capaci di disputare una grande partita e di vincere senza aver rubato nulla.
Da segnalare la pace fatta tra Conti e Salvadore con il giocatore milanista che ha donato all’argentino un fermamonete in oro con inciso lo stemma del Milan: quattro mesi prima, infatti, il difensore rossonero, con un grave fallo, aveva procurato la rottura del menisco al giocatore barese che, per questo motivo, era dovuto rimanere 40 giorni lontano dai campi.
Con questa sconfitta il Milan viene superato dai cugini interisti vittoriosi a Ferrara contro la Spal. In testa ora si è formata la coppia Inter e Juventus a 40 punti con il Milan che insegue ad un punto. Il prossimo turno prevede incontri accessibili per il duo di testa (rispettivamente Torino e Lecco, entrambi in casa) mentre il Milan viaggia verso Firenze.
Il Bari, invece, recupera un pò di terreno e questa vittoria gli permette di superare il Lecco oltre a raggiungere il Napoli bloccato a Bergamo dall’Atalanta. Il prossimo turno gli riserva l’incontro allo Stadio della Vittoria contro il Catania del goleador Prenna. La vittoria diventa necessaria per continuare ad allontanarsi dalle sabbie mobili della bassa classifica dove è rimasto nonostante la vittoria di San Siro.
Ma questa è un’altra storia.
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