Dopo otto anni di purgatorio fra i cadetti il Bari torna domani pomeriggio a calcare un campo di A. E per il ritorno in massima serie il sorteggio gli ha riservato subito il palcoscenico più ambito, quello della Scala del pallone: San Siro, al Meazza, contro la corazzata Inter campione d'Italia.
Ma l'attenzione degli addetti ai lavori, nei giorni scorsi, è stata quasi esclusivamente rivolta al passaggio di proprietà. Con scarsa considerazione dei cavalieri, pardon, dei giocatori che dovranno realizzare l'impresa di salvarsi. È la denuncia dell'allenatore Giampiero Ventura alla vigilia dell'esordio in campionato: "Sono arrivato a Bari con tanto entusiasmo - ha detto – per guidare quel Bari che aveva vinto il campionato portando centomila persone in piazza. Invece sono arrivato qui e ho trovato che i centomila non ci sono e l’entusiasmo nemmeno, una società in vendita e una che vuole comprare. Mi sono ritrovato a gestire una situazione che non mi aspettavo. Apro i giornali e si parla di tutto tranne che della gara contro l’Inter. Sette, sei, cinque anni fa non sarebbe stato così". Più che ai tifosi, che seguiranno la squadra a Milano in cinquemila unità, il messaggio del tecnico ligure sembra rivolto alle altre componenti dell'ambiente, invitate dal tecnico a fare quadrato per raggiungere la permanenza: "Questa settimana che ci portava al grande impegno si è parlato di Tim Barton, di Almiron e di chi altro può arrivare, mentre della partita nulla. Non si è parlato né di quelli che scenderanno in campo, né di quelli che hanno portato il Bari in A, né delle difficoltà dei ragazzi dell’88 che rappresenteranno lo zoccolo duro del Bari del futuro. Sono ragazzi che vanno aiutati. La squadra da sola non può farcela, tutti insieme, società, squadra, stampa e tifosi, si".
Sembra intanto rientrato l'allarme per Gillet e Ranocchia, afflitti la scorsa notte da lievi indisposizioni: i due dovrebbero essere regolarmente al loro posto, in difesa, dove si profila un ballottaggio fra Bonucci e Stellini per l'altro posto da centrale. Non si esclude, per il centrocampo, uno schieramento a cinque, con gli esterni Koman ed Alvarez reattivi nel supportare l'unica punta di ruolo: più Kutuzov che Sforzini. Una soluzione saggia, complice le assenza dell'infortunato Barreto e dello squalificato Meggiorini, per godere della superiorità numerica a centrocampo, contro i pesi massimi della formazione di Mourinho.
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