Non si può non partire, in questa analisi, dalla data del 31/05/2009. Il Bologna batte per 3-1 il Catania ed ottiene la salvezza. Una salvezza stentata e rocambolesca, tra risultati al di sotto delle aspettative e ben tre allenatori succedutisi sulla panchina, raggiunta anche grazie al fair play del Genoa, corsaro alla penultima giornata in casa del Torino, nonostante la necessità di punti dei granata e il gemellaggio tra le tifoserie.
L’obiettivo raggiunto (e ad un certo punto insperato) però si è rivelato solo il preludio ad un’estate travagliata.
A fine giugno, infatti, si diffonde la voce che i Menarini, proprietari del club dall’estate 2008, vogliano affidare a Luciano Moggi un ruolo ombra all’interno della società. Monta la protesta dei tifosi, la procura generale della FIGC convoca i Menarini. I proprietari del Bologna smentiranno tutto in una concitata conferenza stampa ammettendo l’amicizia con Moggi ma chiudendo la porta a qualsiasi possibilità di un suo ingresso in società.
Da questa situazione però emerge, ben chiara, la volontà dei Menarini di cercare nuovi soci nella gestione della società o, addirittura, acquirenti pronti a rilevarla per intero.
E qui entra in scena il petroliere albanese Rezart Taci. L’imprenditore prima manifesta la volontà di pervenire all’acquisto del Bologna, poi il 24 luglio sottoscrive un accordo preliminare per la cessione delle maggioranza delle quote azionarie della società felsinea per una cifra vicina al 20 milioni di euro, da perfezionarsi entro inizio agosto. I tifosi sognano grandi investimenti e l'arrivo di nomi importanti. Il 3 agosto il colpo di scena. Taci non procede alla chiusura della trattativa e il Bologna rimane proprietà dei Menarini. Si susseguono tante ipotesi sul mancato trasferimento di società. Dalle più logiche alle più fantasiose. Si va dalla richiesta di uno sconto, da parte di Taci, sulla cifra concordata per il passaggio della maggioranza delle quote, all’inserimento nella questione di personaggi influenti che avrebbero fatto cambiare idea all’ingegnere albanese.
Fatto sta che il clima di incertezza societaria si ripercuote inevitabilmente sulla squadra, nettamente in ritardo nel programma di rafforzamento sul mercato. Arrivano in rossoblu il portiere Viviano, il difensori Raggi e il brasiliano Santos, i centrocampisti Guana e Giacomo Tedesco e l’attaccante Zalayeta. Ma il colpo più importante è l’acquisto del difensore Portanova dal Siena nell’ambito dello scambio con il bolognese Terzi.
Il tecnico dei bolognesi è Giuseppe Papadopulo, subentrato nell’aprile 2009 a Sinisa Mihajlovic il quale aveva egli stesso sostituito l’esonerato Arrigoni dopo le prime dieci giornate.
Papadopulo è un tecnico navigato, d’esperienza e disciplina, capace di cavare "il sangue dalle rape" dall’organico a sua disposizione. Tatticamente ha impostato la squadra su un 3-5-2 adattabile ad un 4-4-2 o un 4-4-1-1. La difesa si regge sul perno centrale Portanova, con Britos (o Moras) e Raggi ai suoi lati. Centrocampo folto: sulle fasce la corsa di Valiani e la fantasia di Vigiani, al centro il fosforo di Guana, Mingazzini e Tedesco (o Mutarelli). Attacco con Osvaldo e Bombardini, jolly capace di giostrare in più posizioni del campo, in attesa che Di Vaio risolva i suoi problemi muscolari e Zalayeta trovi la forma migliore.
Il Bologna che si presenterà sul campo del San Nicola è una squadra compatta, molto organizzata nella fase difensiva, ma con più di un problema in fase offensiva. Il trio difensivo è adeguato per puntare alla salvezza ma manca in rapidità. Al centrocampo manca un regista, la qualità scarseggia. Tra interditori ed incursori manca l’uomo d’ordine ed inventiva. In attacco Osvaldo, peraltro partito benissimo quest’anno, sembra un po’ solo.
É facile aspettarsi, da parte del Bologna, una partita di contenimento per sfruttare le ripartenze, con Valiani e Vigiani pronti a pungere i loro diretti avversari sulla fasce, ma sempre con una particolare attenzione al non prenderle.
La serie A è questa. Chi lotta per la salvezza, specie negli scontri diretti, va in trasferta per strappare il pareggio.
|