Mancano cinque giornate al termine del campionato di serie B 1973/1974 ed i giochi in testa sono quasi decisi: la volata per i 3 posti disponibili per la serie A è ristretta a 4 squadre (Ascoli, Varese, Ternana e Como). In coda, invece, la situazione è complicatissima con il Bari disperato all’ultimo posto a 22 punti, preceduto dal Catania a 25 punti, Reggina e Perugia a 28. Poi ci sono 9 squadre in tre punti. Tutto da definire, quindi, per chi dovrà andare in serie C anche se i galletti hanno già un piede nel baratro visti i cronici problemi in attacco: solo 8 i gol realizzati che fanno ben capire come sia quasi impossibile sperare in un miracolo.
La 33^ giornata prevede partite al cardiopalmo con scontri di testacoda come Catanzaro-Ascoli o derby come Taranto-Brindisi. Il Bari, invece, è di scena a Parma contro una squadra che non ha più nulla da chiedere alla classifica, vista la sua posizione tranquilla.
Luciano Pirazzini, il mister barese, cerca di proseguire la serie positiva della sua squadra (2 vittorie e 3 pareggi) schierando praticamente la formazione titolare (manca solo Galli): Franco Mancini, Cazzola, Generoso, Marongiu, Spimi, Consonni, Scarrone, Sigarini, Casarsa, D’Angelo, Florio. In panchina Merciai, Antonio Marcolini e Meraviglia.
Il collega parmense, Sereni, manda in campo Bertoni, Gasparroni, Dardani, Andreuzza, Benedetti, Daolio, Sega (un ex), Morra, Volpi, Colonnelli, Rizzati (il capocannoniere del campionato con 15 gol). In panchina Benevelli, Biagini ed Epifani.
L’arbitraggio è affidato ad un esordiente, il napoletano Ambrosio.
Fa caldo a Parma il 19 maggio 1974, un caldo afoso, quasi estivo: il pubblico è poco numeroso, poco meno di 8.000 persone sugli spalti del Tardini.
Il primo tempo scorre nella prima mezz’ora senza sussulti. Da segnalare un infortunio per Sigarini al 15° (contusione) che lo ha costretto ad uscire un quarto d’ora dopo: al suo posto Meraviglia. Sul finire del tempo il Bari dà spettacolo: al 35° una serie di passaggi precisi e in velocità tra Meraviglia, D’Angelo, Scarrone, Florio, ancora Meraviglia e di nuovo Scarrone fanno applaudire il pubblico parmense. Solo quattro minuti dopo D’Angelo, da metà campo, lancia Florio che, dopo aver scambiato con Scarrone, parte in slalom e, dopo aver seminato tre-quattro avversari, entra in area ed impegna Bertoni in una difficile parata a terra. Al 40° invece D’Angelo e Florio, sulla linea di fallo sotto la tribuna centrale, si sono esibiti per una decina di secondi in un palleggio di testa con il difensore Dardani impossibilitato ad interrompere lo show biancorosso: l’applauso del pubblico ha accompagnato lo spettacolo. Molti sugli spalti si sono chiesti il perché del Bari ultimo in classifica.
Il secondo tempo comincia con il Parma che spinge sull’acceleratore e, complice anche l’arbitro, va vicinissimo al vantaggio. Succede tutto al 53°: cross dalla destra con Cazzola che salta più in alto di tutti per liberare di testa. Ma nel ricadere frana su Colonnelli: per l’arbitro, che non si accorge del “ponte” fatto dal parmense, è rigore. Sul dischetto è Daolio che tira sulla sinistra ma uno splendido tuffo di Mancini (nella foto a sinistra) gli nega la gioia del gol.
Dal possibile vantaggio parmense, nel breve spazio di 9 minuti, si passa al vantaggio dei biancorossi.
62°: D’Angelo lancia sulla destra Florio che, con un dribbling, si libera prima di Dardani e poi di Andreuzza, entra in area, evita Bertoni e si porta sulla linea di fondo campo da dove effettua un cross per Scarrone (a destra nella foto) che, al volo, batte a rete per un gol bellissimo. Parma 0 Bari 1.
Ma non è finita e l’arbitro insiste a voler rovinare la partita. Al 77°, su lancio di Scarrone, Meraviglia entra in area e mentre sta per tirare viene sgambettato da Andreuzza. Fischio dell’arbitro e, mentre tutti si aspettavano il rigore per il Bari, tra la sorpresa generale, prende il pallone tra le mani e lo deposita un paio di metri fuori dall’area per una punizione a favore dei galletti.
A parte questo particolare non succede più nulla fino al fischio finale con il Bari che vince meritatamente la partita battendo sia il Parma che l’arbitro.
Negli spogliatoi euforia tra i baresi con Pirazzini soddisfatto per l’imbattibilità della sua squadra che dura oramai 6 domeniche. Festeggiato anche Franco Mancini che porta la sua imbattibilità a 555 minuti nei quali è riuscito a sventare anche 2 rigori.
Nel piazzale antistante lo stadio centinaia di tifosi del Bari festeggiano i giocatori che escono alla spicciolata. Ma l’applauso più caloroso è riservato al Presidente, prof. Angelo De Palo, ultimo ad uscire.
Vedendo l’ambiente così festoso non sembra proprio che il Bari sia a rischio retrocessione.
Ma il futuro del campionato è lungo ancora 4 partite ed è tutta un’altra storia.
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