Abdelkader Ghezzal, a Bari dal primo luglio 2010, ha riscosso tanti consensi in questo avvio di campionato sia dal pubblico che dagli addetti ai lavori per come ha affrontato il nuovo ruolo da laterale sinistro: non a caso, dopo Andrea Masiello ed il capitano Gillet, è il giocatore con più minuti giocati. Unica nota stonata, quella casella ancora vuota nel tabellino dei marcatori: il giocatore, però, animato da buoni propositi, ha promesso che si sbloccherà presto. Il giocatore franco-algerino ha esordito in sala stampa evidenziando la sua forte voglia di firmare la prima rete in biancorosso e parlando delle difficoltà incontrate nel doversi adattare in un nuovo ruolo: “Voglio ripagare la fiducia che mi sta dando il mister, sbloccandomi quanto prima. Alla Lazio non ho mai segnato, spero avvenga domenica sera davanti al nostro straordinario pubblico. Sto giocando per la prima volta come esterno offensivo, lo scorso anno giocavo da trequartista, ruolo che ho disputato per buona parte della mia carriera. In ogni caso, nel mio nuovo ruolo mi considero già integrato negli schemi della squadra, solo che come in tutte le cose nuove, all’inizio non è semplice. Oltre a spendere moltissimo sulla fascia, ho appreso nuove indicazioni tattiche, e purtroppo, sinora, quando ho avuto palle gol anche nitide mi è mancata la lucidità necessaria; i tifosi stessero tranquilli, non appena mi sblocco non mi fermo più”.
Vitaly Kutuzov ieri si è allenato a parte, mentre nella giornata odierna ha svolto una parte della seduta di allenamento con il resto dei compagni: non ci sono certezze, però, sul suo impiego da titolare nell'11 che affronterà la Lazio. Se il bielorusso non dovesse farcela, sarà inevitabile l’uso dell’algerino Ghezzal come seconda punta. A tal proposito, con grande rispetto per i compagni di reparto, l'ex senese ha commentato: “No, non sono stato provato ancora come seconda punta in questi giorni. Sto giocando nel ruolo che sapete, però, ovviamente, se il mister dovesse decidere di cambiare la mia posizione in campo per l’occorrenza, certo, non mi tirerò indietro. Tuttavia, Nacho ha dimostrato anche a Genova di essere in forma. E non dimenticate che Ciccio Caputo, un giovanissimo, ha esordito per la prima volta in “A” ed è stato capace di creare subito azioni pericolose con disinvoltura. Abbiamo un attacco competitivo che non ha nulla da invidiare a quello della Lazio”.
L’esterno offensivo dei Galletti è tornato successivamente sulla gara persa con i grifoni, tracciando un breve profilo degli avversari di domenica prossima, affermando di non essere intimorito dalla sfida con la capolista: “Non pensiamo assolutamente a fermare la capolista per fare un favore alle squadre che lottano per il vertice. Ma giochiamo per noi stessi, per il nostro pubblico, e soprattutto la nostra parola d’ordine è quella di cercare la vittoria, sempre e ad ogni costo. Anche a Genova, se avessimo conquistato i tre punti, non si arebbe gridato allo scandalo: abbiamo pagato degli episodi sfavorevoli non riuscendo a sfruttare a nostro favore la superiorità numerica. Se miglioreremo, come mi auspico, nella concentrazione, faremo un grande campionato”.
Il giocatore della nazionale algerina, ha inoltre commentato la gara di ieri Italia-Serbia, disputatasi allo stadio “Marassi” di Genova, sospesa a causa di gravi incidenti da parte degli ultranazionalisti serbi. Ha anche aggiunto e svelato di aver vissuto una situazione di paura, anni fa, nella gara disputata dall'Algeria contro l’Egitto: “Non ho visto la gara dell’Italia, perché tornavo dalla trasferta internazionale con la mia Nazionale. È stato comunque un episodio grave che non centra nulla con il calcio giocato; a mio avviso, certe persone vanno isolate dal calcio per sempre. Personalmente non ho mai vissuto situazioni del genere, anche se ricordo che anni fa durante un trasferta a Il Cairo, per giocare contro l’Egitto, siamo stati aggrediti da dei supporters sul pullman”.
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