Mentre è ancora viva la commozione in tutto il mondo per la scomparsa di Papa Giovanni XXIII avvenuta il 3 giugno, il mondo sportivo nazionale festeggia la recente vittoria del Milan a Wembley della Coppa dei Campioni contro il Benfica di Eusebio. La squadra rossonera è la prima italiana ad aggiudicarsi il prestigioso trofeo. Con il campionato di serie A già concluso (8° scudetto della sua storia per l’Inter), si avvicina al termine anche la serie B.
Mancano infatti solo 2 giornate e non tutto è ancora deciso per la promozione in serie A e la retrocessione in serie C. In testa alla classifica solo il Messina è sicuro di salire nella massima serie con i suoi 48 punti. I 2 posti rimanenti se li giocano 3 squadre: Lazio (seconda a 46 punti), Bari (terza a 45) e Brescia (quarta a 43). Il Foggia, quinto a 40 punti, è tagliato fuori: anche vincendo le 2 partite restanti non riuscirebbe a superare il Bari.
In coda, invece, discorso chiuso per la Lucchese, ultima a 19 punti. Per i rimanenti 2 posti soffrono in 8: Como, penultimo con 28 punti, Sambenedettese, terz’ultima con 29 punti, Alessandria e Cosenza con 32 punti ed il gruppo composto da Catanzaro, Parma, Triestina ed Udinese con 33 punti.
E’ il 9 giugno 1963 quando la trentasettesima giornata prevede un delicato scontro di alta quota allo Stadio della Vittoria di Bari tra l’undici locale e la Lazio: il risultato finale potrebbe chiarire molte cose sui destini delle 2 squadre. Il Brescia, direttamente interessata, è di scena a Trieste. Da cardiopalmo, per opposte motivazioni, sono anche Catanzaro-Alessandria e Udinese-Como. La Sambenedettese va a Foggia.
Il Bari, in serie positiva da ben 8 giornate (4 vittorie e 4 pareggi) con la difesa meno battuta del torneo (25 sono i gol subiti), si presenta con la formazione tipo. L’allenatore Magni schiera Ghizzardi, Baccari, Panara, Mazzoni, Mupo, Carrano, Visentin, Catalano, Postiglione, Giammarinaro e Cicogna.
La Lazio, dopo la sconfitta di Cagliari, si è ripresa vincendo a Padova ed in casa con la Triestina. Attualmente è la squadra che, tra le 20 del campionato, meglio si è espressa in trasferta: 7, infatti, sono le vittorie su 18 partite. E’ assente il capitano Claudio Bizzarri. Contro i galletti l’allenatore laziale, l’argentino Juan Carlos Lorenzo, manda in campo Cei, Zanetti, Garbuglia, Pagni, Seghedoni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Bernasconi, Governato, Moschino.
In una splendida giornata di sole, davanti ad uno stadio della Vittoria gremito in ogni ordine di posti (circa 40.000 spettatori) già molto tempo prima del fischio di inizio (ore 16:00), arbitra il sig. Jonni di Macerata.
Sin dalle prime battute si capisce che il Bari è in grande condizione fisica e mentale, intenzionato a fare sua l’intera posta mentre la Lazio è schiacciata indietro con Seghedoni su Postiglione, Garbuglia su Cicogna, Zanetti su Visentin, Pagni su Catalano e Governato su Giammarinaro. Ed infatti prima Cicogna, si lascia sfuggire il pallone dopo aver superato il suo difensore in area, e poi Visentin, tira alto invece di servire Postiglione smarcato, fanno capire quali sono le intenzioni dei biancorossi. E all’8° minuto il Bari passa in vantaggio. Dalla difesa avanza Mazzoni, palla per Cicogna che crossa. La difesa biancoceleste respinge, Visentin controlla il pallone e lo mette in area ma Garbuglia salva in angolo. Il corner viene battuto da Giammarinaro per Cicogna: l’ala biancorossa avanza e lascia partire un gran tiro che, dopo essere rimbalzato in area, beffa il portiere Cei sulla sinistra. Tripudio sugli spalti con sparo di mortaretti anche in tribuna. Bari-Lazio 1-0.
Ottenuto il vantaggio, il Bari insiste nell’attaccare, complice anche una Lazio sorprendentemente rinunciataria: prima Visentin (i laziali si salvano in angolo) e poi Catalano (Pagni salva ancora in angolo) mettono sotto pressione la difesa biancoceleste. Lazio che si fa notare nell’area barese solo al 13° con Ghizzardi che respinge senza alcuna difficoltà un cross di Moschino. 6 minuti più tardi un’incursione di Maraschi è deviata in angolo da Carrano. Tra il 25° ed il 26° le due squadre hanno l’occasione per segnare: prima il Bari con Baccari il cui tiro è deviato da Pagni prima di terminare in rete, poi la Lazio con Maraschi che, superata la marcatura di Panara, si vede respingere il tiro da una gran parata di Ghizzardi. Al 32° è Visentin a cercare di superare Cei ma il portiere salva la porta laziale; l’azione prosegue con Catalano che spreca l’occasione tirando alto sulla traversa. La mezzala barese non spreca però 3 minuti più tardi.
35°: Carrano recupera un pallone e passa a Giammarinaro. Il n. 10 barese, benché marcato, lancia in profondità Catalano che, liberatosi di Pagni, vede il portiere avversario avanzare. Lo aggira e, mentre si appresta a tirare in porta, viene fermato fallosamente dallo stesso portiere: rigore indiscutibile tanto che nessun laziale accenna a qualche protesta. Su dischetto lo stesso Catalano: portiere spiazzato e palla in rete. Bari-Lazio 2-0.
Prima che l’arbitro fischi (a dire il vero con un pò di anticipo) la fine del primo tempo la Lazio si rende pericolosa almeno in 3 occasioni con Maraschi e Landoni sempre protagonisti ma Ghizzardi è un muro insuperabile. Una volta negli spogliatoi l’interesse di Magni e di tutti i giocatori baresi è quello di conoscere il risultato di Trieste: le 2 squadre (Triestina e Brescia), al termine dei primi 45 minuti, sono ancora sullo 0-0. Con questo risultato il Bari sarebbe matematicamente in serie A. Ma è ancora presto per gioire.
Il secondo tempo inizia e, dopo 2 minuti, giunge la notizia del vantaggio bresciano a Trieste con Rizzolini che lascia praticamente inalterata la classifica. Il Bari, comunque, insiste e un minuto dopo arriva il terzo gol biancorosso. E’ il 48°: a centrocampo Carrano e Cicogna con una serie di passaggi si avvicinano alla difesa laziale. Garbuglia cerca di spezzare questo fraseggio ma viene letteralmente travolto da Cicogna che si invola verso il fondo e crossa rasoterra. Sul pallone si avventa prepotentemente Postiglione che da pochi passi insacca senza che Cei possa fare nulla. Bari-Lazio 3-0 e per i biancazzurri e notte fonda.
Il Bari gioca in scioltezza, la Lazio non reagisce. Anzi è costantemente in difficoltà con i padroni di casa che potrebbero segnare il quarto gol in almeno 2 occasioni: al 56° con Catalano, anticipato di un soffio da Seghedoni, e al 61° con Visentin che, di destro, manca la porta di pochissimo. Ma, al 67°, alla prima occasione del secondo tempo, la Lazio segna il gol della bandiera. Un errore di marcatura di Carrano permette a Bernasconi di avanzare verso l’area barese: giunto ai 20-25 metri il centravanti laziale sferra un gran tiro che non lascia scampo a Ghizzardi, inutilmente protesosi in tuffo. Bari-Lazio 3-1 e applausi dallo sportivo pubblico barese.
Mancano poco più di 20 minuti alla fine della partita: pochi, forse, per la Lazio per agguantare il pari ma molti per poter difendere l’onore. Ed invece i biancoazzurri si spengono qui, proprio dopo il gol. Al 73° Cicogna si produce in una discesa imperiosa alla quale Seghedoni pone rimedio salvandosi in angolo. Due minuti più tardi è ancora Cicogna a crossare in area dove è appostato Postiglione: gran botta a colpo sicuro, Cei è battuto ma Zanetti salva la porta deviando in angolo. E’ il preludio al 4° gol del Bari.
76°: Panara avvia l’azione direttamente dall’area barese servendo Catalano. Il numero 8 avanza indisturbato, vede sulla sinistra Cicogna e lo serve. L’ala biancorossa si libera di 2 avversari e vede l’angolino della porta avversaria: il tiro in diagonale è preciso, il pallone finisce in rete con Cei senza scampo. Bari-Lazio 4-1. E’ l’apoteosi.
Ma non è finita qui: al 79° il Bari va di nuovo in gol, questa volta con Baccari, ma Jonni annulla per fuorigioco. C’è tempo ancora per un’altra azione di Postiglione che vede Baccari libero: il tiro del terzino impegna Cei. Poi più nulla. Con la folla barese ai bordi del campo, pronta ad invadere, l’arbitro fischia la fine della partita. Nonostante la Triestina non ce l’avesse fatta a raggiungere il pari con il Brescia si festeggia comunque: manca un punto alla serie A, un punto che potrebbe essere ottenuto domenica prossima a Cosenza contro una squadra già salva. Sarà, invece, costretto a vincere il Brescia impegnato contro il Padova, squadra anch’essa già salva.
Con i tifosi impegnati a inseguire i giocatori in campo per prendere loro magliette e quant’altro, ricordi di un campionato vissuto alla grande, c’è già chi già pensa ad organizzare la trasferta verso la Calabria. Una trasferta decisiva per il Bari che sarà sicuramente seguito da numerosissimi appassionati. Ancora 90 minuti e tutto sarà più chiaro. L’appuntamento è per domenica prossima che sarà, come sempre, un’altra storia.
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