Conclusione amara per il Bari ieri sera al Renato Curi di Perugia: dopo 2/3 di partita disputata in maniera dignitosa dai ragazzi di Torrente, con occasioni per Galano e Caputo, una decisione arbitrale discutibile ha privato i galletti del difensore Ceppitelli. Le successive proteste del capitano biancorosso non sono state gradite dal direttore di gara ed anche per Caputo si sono aperte anzitempo le porte degli spogliatoi. Con il Bari ridotto in 9 tutto facile per i padroni di casa che nel supplementare hanno straripato.
Leggere però le dichiarazioni post partita che indicano nell’arbitro la causa della sconfitta e nella preparazione avanzata dei perugini le difficoltà incontrate dai galletti lascia alquanto perplessi. Il pareggio del Perugia è giunto dopo appena 60 secondi, cosa che dovrebbe far riflettere (carenza di concentrazione). L’espulsione di Ceppitelli può starci (come anche l’errore dell’arbitro), non può starci invece la protesta del capitano che – con il Bari in difficoltà – avrebbe dovuto tenere i nervi saldi e non peggiorare la situazione. Per non parlare della freschezza atletica degli umbri: già ad Alfedena l’Olympia Agnonese con solo 3 (tre!) giorni di preparazione sulle spalle si presentò più in forma dei galletti. Chiedersi il perchè non farebbe male…
Operato dell’arbitro a parte (che andrebbe discusso in altri ambiti) non può non essere affrontato il problema della rosa attualmente a disposizione di mister Torrente. Attualmente la squadra può contare su 18 uomini con la questione Lamanna da risolvere e al più presto e il problema Camara che non ottiene ancora l’ok sanitario per poter giocare. Insieme a questi ragazzi ci sono una serie di giovani di belle speranze (Hysenbelliu, Toskic, Visconti e soprattutto Partipilo) che non possono essere caricati di eccessive responsabilità vista la loro giovane età e scarsa esperienza nel calcio professionistico.
Ed è proprio la giovane età di questa squadra (22,8 anni), insieme alle pedine mancanti in ogni reparto, a far pensare i tifosi del Bari. La storia dei biancorossi ci ricorda come ci sia stato sempre bisogno di un “faro” in mezzo al campo, un giocatore di esperienza capace di leggere la partita e rallentare (o velocizzare) la manovra senza farsi prendere dall’esuberanza propria della gioventù: Lopez, Majo, Di Gennaro, Maiellaro, Volpi, Carrus… giusto per rimanere in tema (e in Italia). Un campionato lungo, come lo è la serie B, va affrontato con tutte le armi a disposizione, specie se – come il Bari – ci saranno da recuperare i punti di penalizzazione.
Oltre al portiere e al “direttore di orchestra” ci sono da registrare la difesa (ieri in difficoltà davanti alle manovre veloci e ficcanti degli esterni umbri) e l’attacco, dove l’innesto del solo Iunco non può far dormire sonni tranquilli a Torrente. Almeno un terzino e un attaccante da doppia cifra necessitano come il pane, ma la soglia di ingaggio fissata dalla società non lascia ben sperare: gli arrivi potranno essere solo prestiti (generalmente giovani e giovanissimi) o giocatori disposti a dare un robusto taglio ai loro contratti (pochi e a fine carriera). Vedremo se i dirigenti dell’A.S. Bari riusciranno ad accontentare le richieste – da tempo avanzate - di mister Torrente: per ora solo 110 tifosi hanno dato fiducia alla società (più 40 abbonamenti acquistati da giocatori e staff).
La partita di ieri è stata la numero 201 per il Bari nella Coppa Italia Professionisti: il bilancio aggiornato è ora di 70 vittorie, 56 pareggi, 75 sconfitte, 233 gol fatti, 252 gol subiti. Per il Perugia si tratta della seconda vittoria casalinga sui pugliesi in questa manifestazione, oltre ai 2 pareggi e ad una vittoria per il Bari. 6 sono adesso i gol per il Perugia, 4 per il Bari.
Nelle 57 precedenti edizioni il Bari è stato eliminato dalla manifestazione nella prima partita in 11 occasioni (dal Napoli 2 volte): nei campionati successivi il Bari 2 volte è stato promosso, 4 volte ha conservato la serie di appartenenza, in 5 occasioni è stato retrocesso.
Il Bari non perdeva con il punteggio di 4-1 in Coppa Italia dal 28 agosto 1977: fu il Foggia a battere i ragazzi di Giacomo Losi. Per i satanelli segnarono lo stopper Carmine Gentile (doppietta), un’autorete del terzino Giuseppe Papadopulo e l’ala Nerio Ulivieri. Il gol della bandiera barese venne messo a segno dall’ala Giovanni Asnicar.
Doppietta ieri sera per l’attaccante brasiliano Fabio “Fabinho” Ayres. Per il Bari si tratta della 16^ doppietta subita in Coppa Italia. Le triplette, invece, sono 3: Buscantini (Ancona), Meazza (Inter) e Maraschi (Fiorentina).
2 gli espulsi nella fila del Bari (Ceppitelli e Caputo). In Coppa Italia tra i biancorossi non accadeva dal 24 settembre 1997: a Brescia (la partita si concluse sull’1-1, gol di Adani e – nel recupero - Zambrotta) l’arbitro Trantalange espulse Ventola e Neqrouz.
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