Addosso, gli occhi dell’intera Italia del pallone. Succederà domani sera alle 20,45, quando Bari-Lazio chiuderà il programma dell’ottava giornata. Al San Nicola la squadra di Reja arriva da capolista, e non certo per caso. Ma l’anno scorso fu schiaffeggiata seccamente dai biancorossi sia all’andata che al ritorno. “Fanno più notizia le difficoltà dello scorso anno che il primo posto attuale – chiarisce Ventura nella consueta conferenza stampa della vigilia - Incontriamo un avversario con gli stessi giocatori della scorsa stagione, ad eccezione di Hernanes. Ma a far la differenza c’è soprattutto una diversa disponibilità. E una diversa convinzione. Questa è una Lazio che ha vinto a Verona spedendo sei-sette volte l’uomo davanti al portiere. E che a Firenze è passata senza neppure troppo faticare. Una delle prime sei del campionato, per qualità di squadra”.
Se il Bari avesse centrato il colpo a Genova, si sarebbe parlato di scontro al vertice. Terza contro prima, roba da vertigini. Quelle che Gillet e compagni mostrano puntualmente di avvertire ogni volta che la classifica si è fa più golosa: “Ma io sono soddisfattissimo di quanto fatto sinora – precisa il tecnico – E vorrei che lo fosse pure l’ambiente. Porto due esempi. Contro la Juve dovevamo dimostrare di aver conservato la stessa umiltà dell’anno scorso. E ci siamo riusciti. A Genova di poter mettere l’uomo di fronte alla porta avversaria in quattro-cinque occasioni. E l’abbiamo fatto. E’ chiaro però che solo facendo una gran partita, possiamo mettere in difficoltà la Lazio attuale”.
La sosta per gli impegni internazionali potrebbe tuttavia aver interrotto il trend precedente, che vedeva i romani all’apice del rendimento. Ma Ventura non si sbilancia: “Difficile dire quanto possa incidere la pausa. So solo che senza i nostri nazionali abbiamo avuto delle difficoltà, a lavorare in 13-14. La formazione di domani sera? Alvarez non è tornato da Los Angeles in perfette condizioni: ne valuteremo l’impiego domattina”. Probabile una staffetta con Rivas, che potrebbe partire titolare senza però avere i novanta minuti nella gambe. In difesa conferma in vista per Parisi, giacché Rossi è stato sinora preferito contro attacchi con un almeno un paio di punti di riferimento: “Questa Lazio, invece, è avversario imprevedibile. Con due giocatori in mezzo alle linee, partono in un modo e ne finiscono in un altro. Cosa invidio a Reja? Il primo posto! Scherzo, son contento per lui. Cosa ci accomuna? La gioia di fare questo mestiere. Impensabile che qualcuno come lui dovesse emigrare a Spalato per poter essere apprezzato a certi livelli”.
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