Tra spalti e sala stampa i paragoni si sprecano, dopo due reti così. Hernanes, addirittura Del Piero, ma Nicola Bellomo non può che sentirsi se stesso: “Simili accostamenti non possono che farmi piacere, ma io tengo sempre i piedi bene piantati per terra, cercando solo di far bene – precisa il 21enne originario della città vecchia – Volevamo vincere a tutti i costi: tanto di guadagnato, poi, se fosse arrivato un gol”. Ne sono arrivati addirittura due, uno più bello dell'altro. Il primo con una sassata da 25 metri: la palla è scesa proprio mentre l'intero Degli Ulivi la tirava giù con gli occhi: “Da queste parti ho abituato il pubblico a giocate così, quando stavo a Barletta – scherza (ma non troppo) Bellomo – Ogni tanto, ci provo ancora, cercando lo specchio. Come a Crotone sabato scorso, quando ho preso la traversa. Stavolta, però, è andata bene”. Ripetersi su punizione non è stato così semplice come è apparso dall'esecuzione: “Le proviamo in settimana. Ogni tanto me ne viene bene una, come in partita. La dedica? A mio padre, che si chiamava Nicola come me: è lui che mi dà la forza”.
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