In vista della gara Bari-Reggina, SoloBariNews ha intervistato Lorenzo Sibilano, barese doc ed attualmente allenatore in seconda della squadra calabrese.
Ciao Lorenzo, grazie per aver accettato il nostro invito. Davvero difficile immaginarti da avversario, visti i tuoi trascorsi in maglia biancorossa. Tante stagioni con la maglia dei galletti, ben 89 presenze e 2 reti all’attivo. Parlaci delle tue emozioni con la maglia del Bari.
Ho esordito in serie A nel 1998 a Parma, dopo aver fatto tutta la trafila con le formazioni giovanili, con cui ho avuto la fortuna di vincere tutto. Ma il ricordo più bello è senza dubbio l’ultima partita in casa della stagione 2004-2005 sotto la guida di Carboni, un tecnico a cui devo molto. Eravamo reduci da un ripescaggio, l’anno precedente il Bari era retrocesso malamente. La rosa era stata allestita in corsa, all’inizio avevamo fatto un po’ di fatica ma poi la squadra era cresciuta ed i nostri sostenitori lo avevano apprezzato molto. A fine gara ci chiamarono sotto la curva per ringraziarci, per me è stata una rivincita e considero quello il campionato della consacrazione. Negli anni precedenti c’era stato sempre scetticismo su di me, invece giocai ben 40 partite su 42, e fui anche premiato come miglior giocatore dai tifosi: una soddisfazione doppia.
Sei giovanissimo, hai solo 34 anni. Come mai hai deciso di intraprendere così presto la carriera da allenatore?
Da buon difensore, mi è sempre piaciuto anticipare i tempi. Non è facile decidere di smettere di giocare a 32 anni. Mi è capitata un’occasione importante da prendere al volo, grazie ad una persona speciale che è stata fondamentale nella mia scelta. Quando Davide Dionigi mi ha chiesto di lavorare con lui a Taranto è stato difficile dirgli di no, non per una questione tecnica ma umana. Cercava soprattutto una persona di cui fidarsi, per cui ci siamo trovati subito in sintonia. Non ho esitato a seguirlo anche in questa nuova avventura a Reggio Calabria: integra sempre il suo lavoro con il mio, cresciamo professionalmente insieme e c’è grande stima e rispetto tra noi.
Facci conoscere meglio la Reggina: che tipo di squadra è?
È una formazione molto giovane. Non siamo partiti benissimo ma gli episodi sono stati quasi sempre sfavorevoli, sia a livello di occasioni sprecate che di scelte arbitrali discutibili. La squadra ha un grandissimo carattere, non si abbatte mai e cerca sempre di fare la partita. Siamo fiduciosi per il prosieguo del campionato, la nostra forza è il gruppo.
Che ne pensi del Bari di Torrente?
Ho visto alcune partite, è una squadra che gioca molto bene. Secondo me ha un giusto mix tra calciatori giovani ed altri più esperti, che conoscono meglio la categoria. Stanno facendo un grande campionato, nelle ultime gare è mancata solamente un po’ di fortuna.
Un pensiero su mister Dionigi, altro ex biancorosso.
Allenatore molto preparato, motivato ed abile a gestire il gruppo. Imposta sempre la squadra per cercare di imporre il proprio gioco a prescindere dall’avversario che ha di fronte.
Il tuo pronostico per Bari-Reggina.
Non mi sbilancio. Sarà sicuramente una partita aperta a qualsiasi risultato, tra due squadre che si affronteranno senza timori reverenziali.
Domanda scontata: ti piacerebbe lavorare un giorno nel Bari?
Ovviamente sarebbe bellissimo, sono nato e cresciuto qui. Ma sappiamo quanto sia difficile essere “profeti in patria”. Penso a Sciannimanico, che ha vinto tutto a livello giovanile ed è bene ricordarlo sempre. Ha ottenuto risultati che sarà davvero difficile ripetere.
In conclusione, il tuo saluto ai tifosi del Bari.
Per me sarà, ovviamente, una giornata molto particolare da avversario. Saluto con grandissimo affetto i tifosi biancorossi. E spero che rimangano sempre vicini alla squadra, indipendentemente dai risultati.
Ringraziamo l’ufficio stampa della Reggina e Lorenzo Sibilano per la grande disponibilità.
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