Tre sono gli avvenimenti che attirano l’interesse dei media internazionali in questo mese: il primo cardiotrapianto effettuato in Italia, il primo incontro tra Reagan e Gorbaciov e la nuova produzione di Microsoft, chiamata “Windows 1.0”, destinata a rivoluzionare i sistemi operativi.
In questo contesto il 24 novembre 1985 si disputa l’11^ giornata del campionato di serie A. Due sono le partite più importanti: a Milano l’Inter incontra la capolista Juventus mentre a Roma i giallorossi di Eriksson (senza Falcao tornatosene definitivamente in Brasile) se la vedranno con il Milan di Paolo Rossi. Il Napoli di Maradona ospita l’Udinese orfana di Zico (anche lui tornato in Brasile) mentre la Fiorentina se la vedrà con il Bari. Tra i viola è previsto il ritorno al calcio giocato di Giancarlo Antognoni: sono passati 21 mesi da quel 12 febbraio 1984 quando, in Fiorentina-Sampdoria, si infortunò scontrandosi con Luca Pellegrini e procurandosi la frattura scomposta di tibia e perone (nella foto il momento dell'incidente).
I padroni di casa sono in serie positiva da 3 giornate. Contro il Bari l’allenatore Agroppi conferma gli undici reduci dal pareggio di Verona per cui schiera Galli, Contratto, Gentile, Oriali, Pin, Passarella, Berti, Onorati, Monelli, Battistini, Massaro. In panchina siedono l’ex Paolo Conti, Pascucci, Carobbi, Antognoni e l’altro ex, Iorio.
Il Bari, invece, dopo la sconfitta di Torino contro i granata, è stato bloccatoi in casa dall’Atalanta. Bolchi preferisce, per questa trasferta, lo schema ad una punta portando in panchina Bivi mentre rimane a casa, per infortunio, Cowans. In campo Pellicanò, Cavasin, Carboni, Cuccovillo, G. Loseto, De Trizio, Soda, Sclosa, Rideout, Piraccini, Cupini. In panchina si accomodano Imparato, Gridelli, Terracenere, Bivi e Bergossi. (Qui sotto il Bari in una formazione dell'epoca).
In una splendida giornata di sole arbitra il sig. Coppetelli di Tivoli davanti ad uno stadio praticamente esaurito: sono 44.038 gli spettatori presenti. In curva Fiesole un immenso striscione che recita “Niente ti ha distrutto, sei come il sole… risorgi ed illumini tutto” accoglie Antognoni alla sua uscita dagli spogliatoi. Coppetelli aveva già diretto un incontro tra le 2 squadre in Coppa Italia il 27 febbraio: la partita venne vinta dai viola per 0-1 con la direzione di gara aspramente criticata per essersi schierata apertamente a favore degli ospiti.
L’inizio della gara vede un Bari ben messo in campo, capace di buoni possessi di palla e di controllare senza eccessiva fatica l’attacco dei viola. Al 2° minuto, su un cross nell’area della Fiorentina, Rideout viene anticipato di un soffio dall’uscita di Galli. Al 4° un gran tiro da fuori area di Massaro è bloccato a terra da Pellicanò. Il primo tempo finisce praticamente qui visto che non ci sono altre azioni di particolare rilievo: tra i 22 in campo si è messo particolarmente in evidenza il diciottenne Berti, scuola Parma.
Nel secondo tempo Agroppi lascia negli spogliatoi Massaro, per un lieve infortunio rimediato in un contrasto con Cuccovillo, ed inserisce l’ex Iorio. E i risultati si vedono: la Fiorentina comincia a pressare con azioni offensive provenienti in gran parte dalle fasce. I cross, però, creano solo grandi mischie senza grossi pericoli per Pellicanò: la difesa barese regge benissimo con De Trizio su tutti.
La tifoseria viola a questo punto chiede l’ingresso in campo di Antognoni e, quando il giocatore comincia a scaldarsi, il pubblico si alza in piedi ad applaudire. Al minuto 67° della partita Giancarlo Antognoni torna al calcio giocato al posto di Onorati tra il tripudio dei tifosi. Bolchi corre subito ai ripari facendo uscire Cuccovillo ed inserendo Terracenere per il controllo di Antognoni.
Il capitano prende per mano la squadra e al 74° la Fiorentina va vicina al gol: finta di Antognoni, Terracenere viene superato, cross, la palla supera Loseto e Monelli e finisce sui piedi di Battistini. La mezzala, nonostante la posizione favorevole, sbaglia completamente il tiro e la palla finisce fuori. La pressione di padroni di casa cresce con il passare del tempo ma il Bari non cede. E quando la fatica comincia a farsi sentire è la tensione a farla da padrone: Passarella è il più nervoso di tutti e De Trizio ne subisce le conseguenze (Coppetelli sorvola…).
Il triplice fischio dell’arbitro mette fine alla partita (0-0) tra i cori minacciosi del pubblico viola all'indirizzo del Presidente del Bari, Vincenzo Matarrese. I biancorossi tornano così a conquistare punti a Firenze dopo quasi 37 anni, dalla vittoria del 30 gennaio 1949 per 0-2, ed è anche il primo 0-0 tra le 2 squadre in Toscana.
Il punto ottenuto permette al Bari di raggiungere in classifica il Pisa (battuto per 4-1 a Torino dai granata) al terz’ultimo posto e mantenere i 2 punti di distacco dalla coppia ultima in classifica, il Como ed il Lecce, fermati in casa sul pari rispettivamente dalla Sampdoria e dall’Avellino.
In testa la sconfitta del Milan a Roma contro i giallorossi permette alla Juventus (pareggio a Milano contro l’Inter) di guadagnare un punto sui secondi in classifica (ora un terzetto: Inter, Milan e Napoli): il distacco è arrivato a 5 punti (19 contro 14).
Il prossimo turno prevede per i ragazzi di Bolchi il difficile scoglio del Napoli: un testa coda con l’obiettivo della vittoria per entrambe le squadre. I campani sono in grande forma: è l’unica squadra ad aver battuto la Juventus quest’anno grazie ad un gol su punizione di Maradona. Si prevede quindi il grande pubblico allo Stadio della Vittoria con una notevole presenza di tifosi napoletani.
Tra una settimana ne sapremo di più e sarà, come sempre, un’altra storia.
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