"Siamo consapevoli delle nostre forze e dei nostri risultati e pensiamo a far bene sempre: la forza del gruppo è la spensieratezza". Marco Augusto Romizi commenta così l'ottimo momento del suo Bari, partendo proprio dal pirotecnico pareggio di sabato contro il Sassuolo: "Nonostante il pareggio siamo stati tutti contenti, forse ci manca un tantino di esperienza in più. Adesso abbiamo affrontato squadre di livello, ora ci toccano squadre meno blasonate ma ci impegneremo al massimo per arrivare a gennaio con più punti possibili”.
Uno score per i galletti alquanto positivo sino ad ora, a conferma delle ottime prestazioni del gruppo, ma anche dei singoli e tra questi spicca il mediano toscano come direttore d’orchestra: “Non mi sento il direttore d’orchestra, ma un musicista del gruppo – asserisce Romizi con una metafora simpatica – Noi centrocampisti abbiamo più responsabilità, ma l’orchestra funziona se funziona il gruppo”. Anche lo stato di salute, finalmente, è migliorato: “Ho patito molto l’infortunio al piede dopo Vicenza, ma adesso sto bene. Mi manca il goal e ci sto provando tanto: vorrei gestire meglio la situazione di possesso palla. In caso di segnatura, il mister mi ha promesso una festa”.
Molto sereno nelle sue esternazioni, il numero 4 barese svela la sua fede calcistica: “Tifo per la squadra in cui gioco ma in passato ho tifato per la Juventus”. Juventus, dunque, la capolista delle serie A, e di serie A si vocifera anche per Romizi, ma il calciatore smorza i toni: “Devo maturare ancora tanto per la serie A, ma sono contento che gli addetti ai lavori siano fieri di me”. Un commento, inoltre, non poteva mancare sullo spumeggiante tridente Caputo, Fedato, Galano: “E’ un tridente lunatico, ma quando i ragazzi imbeccano la giornata giusta sono devastanti”. Il Bari di Torrente come la Fiorentina di Montella? L’ex viola conclude così: “Sicuramente il Bari è una scoperta, ci sono molti punti di contatto con la Fiorentina di quest'anno”.
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