Ad un passo dal suo record di reti, dieci, risalente al suo primo anno in biancorosso, quello della promozione con Conte in panchina. Capitan Caputo avrebbe potuto eguagliarlo contro il Grosseto, senza contare le altre occasioni che avrebbero ulteriormente incementato un già rispettabilissimo bottino: “Avrei potuto segnare tre quattro gol in più, ma sono soddisfatto di quanto sto facendo perla squadra per cui tifo e indosso la fascia da capitano. Ci sono per tutti gli attaccanti le giornate storte, i cosiddetti ‘momenti di appannamento’, o anche quelle partite in cui i portieri che si superano, ma non posso rimproverami nulla. Vado avanti, accettando critiche, ma con la consapevolezza di dare sempre tutto e la voglia di arricchire il mio bottino di reti, speriamo il più possibile pesanti alla mia squadra”.
A proposito della partita vinta contro il Grosseto a sei secondi dalla fine, il numero diciotto biancorosso è stato decisivo nell'azione che ha poi consentito a Fedato di ribattere a rete: “Si è vero, Lanni aveva compiuto un intervento decisivo perché il tiro andava davvero forte e sembrava finisse dentro. Per fortuna non l’ha trattenuta e Fedato, che ha grande fiuto del gol, si è fatto trovare al posto giusto e momento giusto, regalandoci una vittoria che meritavamo”.
Sul rigore sbagliato l’attaccante ha voluto precisare come è andata realmente e cosa l’ha indotto all’errore, riconoscendo l’abilità del portiere avversario: "Ieri Lanni è stato protagonista, parando non solo il rigore, ma anche la punizione di Bellomo ed altre occasioni create. Prima che calciassi dal dischetto, però, Jadid, mio ex compagno nella Salernitana, mi ha detto parole sgradevoli sulla mia famiglia e ciò mi ha infastidito parecchio, oltre al fatto che l’arbitro, al quale non si può obiettare nulla per la direzione della gara, ha atteso un po’ troppo prima di farmi battere il penalty. Poi quando l’ho calciato, Lanni si è superato, ma prometto che mi rifarò subito. Ma già nella partita stesso, l’attimo dopo che l’avevo sbagliato, non mi sono preoccupato dei fischi, ho pensato ad aumentare il mio impegno e reagire nel migliore dei modi. Contro la Reggina avevo commesso errori eclatanti, mentre poi nella settimana successiva con il Lanciano ho realizzato una doppietta; questo è il calcio sta a noi attaccanti farci trovare sempre pronti a rispondere presente al momento del gol!”.
Ultima avversaria prima della pausa il Cittadella: "All’andata ho segnato il gol vittoria, spero di ripetermi segnando un gol pesante. La squadra comunque sempre prima di tutto ed io sono al servizio dei miei compagni e del tecnico a cui sono grato, per la fiducia e stima che ripone in me. Con l'allenatore c’è un rapporto pulito e di stima e gli sarò per sempre grato professionalmente. All’epoca di Antonio Conte ero più giovane e spensierato e non indossavo la fascia da capitano. Oggi mi sento più responsabilizzato e sono onorato di rappresentare i colori biancorossi in giro per l’Italia”.
E proprio da capitano ha voluto ringraziare e rivolgere un augurio speciale di fine anno ai suoi tifosi: “Auguro un buon anno a tutti i tifosi, che spero caldamente aumentino il loro sostegno ed incitamento anche nei momenti di difficoltà come quando non riusciamo a segnare. In questo ultimo mese, abbiamo accusato un po’ di stanchezza, ma l’importante era non lasciarsi andare e raccogliere più punti utili possibili. Se non fosse per la penalizzazione ne avremmo 30, in classifica, e saremmo lanciati in piena corsa per i playoff”.
La squadra si è allenata in mattinata effettuando lavori di scarico sul campo di Enziteto. Domani riprenderà la preparazione in vista della partenza per Padova, prevista sabato, per l’ultima partita dell’anno prima della sosta. I giocatori, l’allenatore e staff del Bari rimarranno in ferie sino all’8 gennaio, giorno in cui riprenderà la preparazione agli ordini di Vincenzo Torrente.
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