Il ritorno alla vittoria, anche se concomitante con un impegno di coppa, fa sempre piacere. Ma il campionato è un’altra cosa ed invita il Bari a riprendere a correre. Lo sa bene anche uno dei suoi giocatori più rappresentativi, Vitor Barreto, presentatosi in sala stampa con la consapevolezza di affrontare un impegno delicato: “Inutile nasconderci, vincere domani sarebbe molto importante – osserva l’attaccante brasiliano – Certo, ora facciamo più fatica, perché i nostri avversari ci conoscono. Contro l'Udinese non sarà facile: loro stanno vivendo un bel momento, noi no. Occorre che tutti diano il massimo, altrimenti è dura”.
Più della striscia negativa di tre sconfitte, è lo smarrimento dell’identità dello scorso campionato a preoccupare il numero dieci biancorosso: “Tre sconfitte di fila ci sono capitate anche l’anno passato. Poi ci siamo rialzati, e non abbiamo perso più. Certo, il momento del campionato era diverso ed avevamo più punti in cascina. Dobbiamo tornare a fare il nostro gioco, magari inventandoci qualcosa. Il resto verrà da sé”.
Bari-Udinese, quest’anno, è sempre più la sfida di Barreto, ora che è a metà fra le due società. Chissà che il prossimo anno a goderne non sarà una terza squadra. Magari quell’Espanyol in cui il patron friuliano Pozzo vanta una partecipazione: “L’interesse di altre squadre fa sempre piacere, perché significa che si è fatto qualcosa di buono. Ma ogni discorso di questo tipo va per forza rimandato a fine anno. Ora devo concentrarmi solo sul Bari”.
Con un bottino parziale di tre reti il 25enne attaccante si sta riconfermando il miglior realizzatore biancorosso. La partenza di Meggiorini, tuttavia, sembra averlo tuttavia costretto a modificare il modo di giocare, con meno campo libero a disposizione e più movimento da fare: “Grazie al suo dinamismo – ammette Barreto – l’anno scorso avevo più spazi. Ora corro di più e qualche volta capita di farlo a vuoto. E così ci si stanca prima. Basta parole, però, bisogna fare i fatti”.
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