Il brodino ricostituente di coppa non sarà nulla senza il piatto forte di domani. E riportarlo finalmente in tavola sarà più importante di ingollarselo in pochi bocconi. Fuor di metafora, meglio un Bari frizzante che vincente. Anche se quello con l’Udinese in programma domani è un crocevia importante, prima che la classifica cominci a sgranarsi. Ventura lo sa e sa pure quanto non sia importante farlo sapere fino in fondo ai suoi uomini, che appaiono increduli e smarriti di fronte ai microfoni. Ritrovare sé stessi per ritrovare le vittorie e la bella classifica che fu, sembra essere la ricetta del tecnico ligure: “E’ una gara difficile da una parte e delicata dall’altra, soprattutto per l’approccio e la determinazione che saremo in grado di infondere. Di fronte c’è un avversario che ha inanellato tre vittorie consecutive ed ha qualità pura, soprattutto in avanti: penso a Sanchez, Denis, Floro Flores, penso a Di Natale che nella gara di ritorno si inventò un gol dal nulla. Se avessimo affrontato l’Udinese un mese e mezzo fa, magari sarebbe stata diversa. Ma abbiamo comunque la necessità di interrompere questa striscia negativa e di ritrovare l’entusiasmo”.
Il che non significa necessariamente vincere. Anche perché un successo senza gioco non farebbe di certo far rivedere la luce in fondo al tunnel: “Accetterei un mancato successo in cambio di una gran partita – spiega Ventura – perché questo significherebbe ritrovare il Bari. Chiarisco il concetto: se vincessimo giocando come a Firenze, gli scenari rimarrebbero immutati. Se invece non la spuntassimo, con una prestazione, però, come quella di Napoli, sarebbe tutta un’altra storia”.
Belmonte si è allenato regolarmente ma solo domattina sarà sciolto il dubbio sul suo impiego. Non è il solo che frulla nella testa dell’allenatore, che starebbe ponderando soluzioni nuove a centrocampo ed in attacco. Stesso modulo, ma con interpreti diversi. “Ghezzal più vicino alla porta avversaria? E’ un’ipotesi. Specie se decidessimo di puntare più sui cross. Guardate però che non ha mai giocato da punta pura, come sento dire da più parti. Al massimo ha fatto l’attaccante esterno. Se sposto lui dalla fascia, però, occorre trovarne un altro che mi garantisca la stessa copertura. Sarebbe un discorso che quindi coinvolgerebbe più giocatori e per questo ho bisogno di parlarne con la squadra, soprattutto in base all’atteggiamento dell’Udinese”.
Alla vigilia della gara contro la squadra di Guidolin, Ventura dedica anche parole distensive verso il pubblico biancorosso. Più per evitare equivoci sul suo rapporto con la piazza che per ricomporre una frattura che non c’è mai stata: “Solo nell’ultima settimana ho ricevuto circa mille e-mail: la quasi totalità erano di ringraziamento e di incoraggiamento. Qualcuno mi ha consigliato la formazione migliore da mettere in campo, altri ancora non capivano perché avessi criticato la piazza. Questa cosa non esiste, non mi sognerei mai di criticare tifosi che dal momento del mio arrivo a Bari mi hanno manifestato esclusivamente affetto. Anzi, tutto questo attaccamento significa una cosa sola. Che abbiamo gettato il seme della voglia di crescere assieme. E questo seme va innaffiato con il bel gioco. E con qualcos’altro”.
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