Gira proprio male al Bari, sconfitto anche dal Verona (0-2) nel posticipo casalingo della 28esima giornata. La sesta sconfitta al San Nicola matura già dal primo tempo, quando Martinho capitalizza un errato disimpegno di De Falco nella rete che compromette l'incontro.
Fra i biancorossi Torrente ripropone Rossi in difesa, Romizi a centrocampo e Iunco in attacco a comporre il tridente con Caputo e Fedato. Nel Verona degli ex Sgrigna e Rivas, solo il primo è titolare, a supporto di Cacia. Tiene bene il campo, il Bari, all'inizio, cercando di sorprendere gli avversari con sovrapposizioni sulle fasce ma non riuscendo mai a liberare un uomo al tiro. Non succede praticamente nulla per metà tempo, fino all'uscita di Romizi per un infortunio muscolare. Entra De Falco a freddo e si nota subito, vista la palla persa a centrocampo che innesca il contropiede del Verona: Martinho triangola con Sgrigna e fulmina Lamanna con una potente conclusione al sette. Il gol scuote i nervi (quattro ammoniti e un espulso nel solo primo tempo, il direttore sportivo ospite Sogliano) ma non il Bari, pericoloso solo con conclusioni dalla distanza: la più efficace arriva al 35', quando Iunco costringe Rafael alla deviazione a terra. Da lontano ci provano anche Gomez (40', pallonetto dopo una percussione centrale), Fedato (43') e Bellomo quasi allo scadere, mentre dagli spalti piovono i primi mugugni.
Ricominciano di gran carriera i biancorossi, subito pericolosi con un paio di mischie, ma gli ospiti minacciano ancora Lamanna al 4', con un diagonale di Sgrigna fuori di poco. Il pareggio lo trova Iunco, e pure in bello stile (pallonetto al volo su assist dalle retrovie) ma è tutto vanificato da una segnalazione di fuorigioco. Continua a spingere il Bari, con più generosità che lucidità: al 14' Fedato si incunea in area dalla sinistra ma non trova un compagno pronto alla deviazione. Poi è Lamanna a scongiurare il raddoppio prima uscendo su un avversario lanciato a rete, poi opponendosi ad un diagonale di Cacia. Si ravviva la partita, almeno sotto il profilo delle occasioni: al 20' Caputo, pescato da solo da Iunco a pochi metri da Rafael, spreca con una debole girata. Dura solo un'ora la partita di un De Falco rimasto fuori giri: Torrente si gioca la carta Galano in previsione del forcing finale, mortificata tuttavia dall'espulsione di un nervoso Rossi per doppia ammonizione. Dieci contro undici diventa durissima e le residue emozioni in area scaligera sono tutte per un presunto fallo di mano di un difensore gialloblù. Al 45' ci prova Bellomo su punizione ma Rafael rischia pochissimo. Si protesta ancora, per un altro stop di mano, all'ultimo assalto in pieno recupero. E sul capovolgimento di fronte Martinho si invola da solo ed infila il 2-0, mentre Bellomo protesta fino a lasciare il Bari in nove, nei secondi finali. Ora il Bari è terzultimo a 26 punti, a 5 lunghezze dalla salvezza e a 3 giorni dal confronto di Vicenza, in casa della quartultima. Da affrontare, come se non bastasse la classifica deficitaria, con pesanti defezioni.
Bari-Verona 0-2
Bari (4-3-3): Lamanna – Ristovski, Ceppitelli, Polenta, Rossi – Sciaudone, Romizi (26' pt De Falco, 25' st Galano), Bellomo – Fedato (35' st Defendi), Caputo, Iunco. A disposizione: Pena, Altobello, Ghezzal, Tallo. All. Torrente.
Verona (4-3-3): Rafael – Cacciatore, Ceccarelli, Maietta, Albertazzi – Nielsen, Martinho, Jorginho – Gomez (44' st Carrozza), Cacia (25' st Ferrari), Sgrigna (17' st Laner). A disposizione: Berardi, Crespo, Rivas, Bianchetti. All. Mandorlini.
Reti: 28' pt e 47' st Martinho.
Arbitro: Baracani di Firenze (assistenti Manna-Di Francesco, quarto uomo Castrignanò)
Note: ammoniti Cacciatore, Iunco, Albertazzi, Polenta, Martinho, Gomez. Espulsi al 34' pt il direttore sportivo del Verona Sogliano, al 30' st Rossi per doppia ammonizione e al 48' st Bellomo per proteste. Angoli 7-5 per il Bari. Recupero 1'+ 4'. Spettatori:. 539 paganti e 5837 abbonati, per un incasso di Euro 22.454,00 (quota paganti 6.859,00).
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