Non al "doppiettista" Caputo, né al ritrovato Ghezzal o a Iunco "uomo ovunque". Gli elogi di Torrente, a commento della vittoria contro il Padova, sono andati al giovane Enrico Altobello, chiamato in causa dopo mezzora al posto dell'infortunato Ceppitelli: “Mi ha fatto piacere ricevere i complimenti dell'allenatore – ammette il difensore originario di Cava dei Tirreni – Bisogna cercare di far bene quando si viene chiamati in causa, curando il più possibile l'aspetto mentale”.
Con un ruolino di cinque vittorie e due pareggi, nelle sette gare in cui è stato impiegato, Altobello è il “portafortuna” del Bari: “Fortunatamente sono stato sempre inserito nei momenti positivi della stagione – minimizza – Certo, è meglio vivere in campo l'emozione di vittorie come queste. Rimpianto per non aver avuto tantissimo spazio? Non ho mai avuto pretese assurde: in qualunque squadra ci sono delle gerarchie da rispettare ed io rimango al mio posto”.
Un solo gol subito nelle ultime quattro gare, quelle foriere di tre vittorie ed un pareggio: “E' cambiata la mentalità della squadra: quando non si è lucidi e sereni, non si può essere nemmeno ordinati. E' fondamentale mantenere equilibrio, sopratutto nei momenti negativi. Questa è stata la nostra forza sino ad oggi e questa deve rimanere sino alla fine”.
Domenica sera ci sarà un esame tosto, per la retroguardia: l'Empoli di Maccarone e Tavano. “Si tratta di due giocatori eccezionali – li presenta Altobello, figlio d'arte (anche il padre Antonio ha giocato a calcio, fra i dilettanti) che per modello ha scelto Barzagli – Anche contro il Padova, però, abbiano incrociato attaccanti di tutto rispetto. Il nostro prossimo avversario è in forma ma il Bari sta bene sotto tutti gli aspetti e se la può giocare con chiunque”.
Nel tardo pomeriggio una delegazione di giocatori biancorossi, guidata dal tecnico Torrente, farà visita ai piccoli degenti dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII...prpresvev
|