In un Bari ormai vicino all'obiettivo-salvezza, c'è un giocatore che ha ancora fame, tanta fame. Non si vuole fermare a tre gol Junior Tallo, specie adesso che scoppia di salute: “Sto bene, ora che ci sto con la testa (sorride, ndg). Quando non stavo al massimo, invece, mi facevo tanti problemi. Ringrazio il tecnico ed i compagni per avermi aspettato”.
Una punta in grado di svariare su qualsiasi posizione della linea offensiva: Torrente vuole convincere Tallo di poter essere questo tipo di attaccante. Polivalente, completo, prezioso al di là del numero delle reti segnate: “Sono nato attaccante esterno ma ora gioco per il gol. Ne parlo spesso, con il mio procuratore Rocco Dozzini: al mio arrivo a Bari, pensavo di farne otto, fino alla fine del campionato. Ora mi accontentei di altre due reti nelle prossime tre partite. Per me è diventata una specie una malattia: tutti parlano di me come un giocatore con un grande “potenziale” ed io non vedo l'ora di dimostrarlo. Con i numeri”.
In un Bari che ha già un centravanti, capitan Caputo, a Tallo, però, non resta che giocargli a fianco, per ritagliarsi uno spazio: “Mi è più naturale giocargli vicino, da seconda punta o al massimo da trequartista. Ad ogni modo, ora che mi sento bene, gioco dove vuole il tecnico”.
Ci vorrebbe una prossima stagione da protagonista, dopo questo assaggio da professionista: “Non sono ancora pronto per tornare alla Roma – ammette Tallo – Mi servirebbe un altro campionato in cui giocare il più possibile. Qui o in un'altra piazza di B, se non in una piccola squadra di serie A. Ma se restassi in questa categoria, sceglierei Bari. Qui mi piace tutto, è come stare in famiglia”.
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