‘Quando mi sono alzato stamattina, ho subito pensato ad oggi, a quella che potrebbe essere l’ultima conferenza nella città che mi ha fatto molto maturare come allenatore, in cui mi sono tolto soddisfazioni e legato con giocatori, ambiente e mi son trovato benissimo. Ad oggi, non ho sentito ancora nessuno dalla società, ma sicuramente accadrà dopo la fine del campionato e vedremo, eventualmente, se ci potranno essere i presupposti di continuare con una progettualità e programmazione”. Sono le prime parole del tecnico Vincenzo Torrente alla vigilia dell'ultima gara della seconda stagione consecutiva sulla panchina del Bari.
L’allenatore che anche quest’anno ha compiuto un vero e proprio miracolo calcistico, salvando la squadra nonostante il macigno dei setti punti di penalizzazione, ha tracciato il suo bilancio stagionale: “Partendo dal presupposto che vorrei chiudere domani con una vittoria a Grosseto che rappresenterebbe la diciassettesima vittoria stagionale e la sesta in trasferta, mi reputo soddisfatto di aver allenato questo gruppo di giovani e giocatori più esperti, che non hanno mai mollato. A parte una flessione fisiologica a dicembre ed il calo inevitabile dopo le destabilizzanti voci di mercato per qualche giovane, dopo Vercelli, ho assistito ad una reazione di forza, di orgoglio. Ed abbiamo continuato a marciare e lottare per giungere al traguardo della salvezza, arrivato quest’anno con tre giornate di anticipo con un’impresa storica sul campo del Novara – dove il Bari non vinceva da 83 anni, ndr- e chiuso anche in casa con un’altra vittoria per i nostri tifosi”.
Per l’ultima di campionato l’allenatore di origini campane ma con il cuore rossoblu perché da calciatore ci ha vissuto per quindici stagioni, ha annunciato l’undici titolare: “Confermo Pena tra i pali, il quale oltre ad aver parato il rigore si era ben comportato nell’ultima gara interna. In difesa: Sabelli e Rossi i terzini e la coppia dei centrali sarà costituita da Polenta e Ceppitelli. A centrocampo, causa anche le squalifiche di Sciaudone e Bellomo, giocheranno Aprile, Romizi e Defendi. In attacco Iunco, Caputo e Fedato. Galano avrebbe giocato titolare, solo che ha avuto qualche problemino fisico in settimana”.
Il tecnico si è voluto levare anche qualche sassolino parlando del momento cruciale della stagione dopo la sconfitta di Vercelli: “Dopo la sconfitta di Vercelli, qualcuno di voi, ha scritto che avevo perso il polso della situazione. In realtà, ho avuto quelle esternazioni in pubblico, per scuotere i miei ragazzi, i quali la settimana successiva sono stati grandi e mi hanno dimostrato attaccamento ed affetto anche nell’esultanza dei gol contro il Vicenza. Con i miei giocatori ho sempre parlato in modo schietto, e loro, dal più giovane al più vecchio, hanno sempre dato tutto”. Aggiungendo con sincerità sulla prossima stagione: “Questi ragazzi, con 4/5 rinforzi la prossima stagione potrebbero puntare ai vertici del campionato cadetto. Ma questi ora, sono discorsi che si affronteranno successivamente”.
Il tecnico biancorosso si è successivamente congratulato con Fedato per essere entrato nei 27 pre-convocati di Mangia, non tralasciando le altre due esclusioni del barese Bellomo e Sabelli: “Sono contento per Francesco, perché è un ragazzo che l’anno scorso giocava in eccellenza e quest’anno ha segnato reti pesanti oltre a dimostrare di avere classe e qualità e grandi potenzialità. Spero e mi auguro che possa rientrare nei convocati per l’Europeo con Mangia. Per Nicola mi dispiace, ma ha pagato la flessione che ha avuto a febbraio, oltre ad avere nel suo ruolo il tecnico, dei giocatori con un pizzico di esperienza in più. L’esclusione di Sabelli credo sia una scelta tecnica, dispiace anche in questo caso, ma essendo un '93 ha tutto il tempo per rifarsi”.
Sui giocatori che più l’hanno sorpreso, Torrente non si è sbilanciato, però ha indicato due che per forza e carattere, gli somigliano: “Caputo, il capitano è quello che mi assomiglia di più non per caratteristiche tecniche, ma per carattere e determinazione. La fascia l’ha fatto crescere ulteriormente e quest’anno ha disputato una stagione strepitosa. Rivitalizzare Defendi, in un ruolo in cui aveva giocato in vita sua solo quattro volte, è stata una bella soddisfazione, oltre a vederlo andare in gol e tentare il tiro sempre più spesso”.
Infine i ringraziamenti doverosi, sperando che non siano i titoli di coda: “Ringrazio i magazzinieri, le addette alla lavanderia, il mio prezioso staff, il mio team manager Claudio Vino, l’addetto stampa Fabio Foglianese, il segretario generale Doronzo, il direttore Garzelli, la famiglia Matarrese in particolare la figura di Antonio Matarrese che anche nella scorsa stagione in diverse occasioni ha fatto sentire la sua presenza. Ma un ringraziamento ancor più sentito e dal cuore lo rivolgo al direttore sportivo Guido Angelozzi che mi ha voluto qui due anni fa, e creduto sempre in me, anche quando abbiamo avuto una serie negativa tra gennaio e febbraio; ha portato e scelto giocatori dai profili giovani con i quali ho potuto svolgere un ottimo lavoro. E grazie poi ai tifosi che mi lasciano un bel ricordo”.
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