Al San Nicola passa anche il Milan, in una partita che il Bari rischia pure di pareggiare solo perché la formazione di Allegri non riesce a chiuderla. Tre gol (a due) fatti ed il doppio sbagliati, a dimostrazione dei tanti, troppi spazi concessi dalla formazione di Ventura. Che inanella la quinta sconfitta consecutiva ma può parzialmente consolarsi con lo scorcio discreto a cavallo dei tuoi tempi. Poca cosa, s’intende, quando giochi sotto ritmo con il Milan e sbagli spesso e volentieri in fase di impostazione, la stessa che era stato il fiore all’occhiello dello scorso anno. Ma a qualcosa, dopo una notte lunga ormai ben oltre il mese, ci si dovrà pure appigliarsi per ripartire. Anche perché fra settantadue ore si torna di nuovo in campo, in una gara da non fallire assolutamente.
La partita. Per interrompere la striscia negativa Ventura sceglie Pulzetti come esterno mascherato e Donati in mezzo al campo. Scelte obbligate in difesa, per le assenze di Raggi e Sasà Masiello, e pure in attacco, dove Kutuzov torna al fianco di Barreto. Dall’altra parte Allegri opta per Seedorf dietro Ibra e Robinho e per un centrocampo di sostanza con Gattuso, Ambrosini e Flamini. Anche perché le altre stelle stanno a guardare, da una panchina grandi firme che snocciola Pato, Pirlo, Ronaldinho e quell’Inzaghi diavolo di Champions.
L’inizio del Milan è veemente e dopo 5’ la squadra di Allegri è già in vantaggio: Seedorf pennella dalla sinistra, Ambrosini trova il tempo dell’inserimento di testa e spedisce la palla alla sinistra di Gillet. Zero a uno. Il Bari reagisce con un tacco volante di Donati (palla fuori, alla destra di Abbiati) ma il pallino è sempre dei rossoneri che al 16’ sfiorano il raddoppio con Ibra servito da Robinho (tiro potente ma alto). Il raddoppio sembra cosa fatta al 26’, quando una palla persa a centrocampo da Almiron (uscito subito causa gastrointerite) innesca il contropiede milanista: Seedorf pesca Robinho in beata solitudine ma Gillet gli chiude lo specchio tenendo il Bari in partita. In sofferenza al centro, dove i rossoneri pressano, randellano e ripartono in velocità, la squadra di Ventura non brilla neppure sulle fasce, dove Alvarez continua a non incidere e Pulzetti manifesta tutti i limiti dell’esterno adattato.
Insomma, l’inerzia della gara, con i padroni di casa incapaci di alzare il ritmo, non cambia: Robinho fallisce ancora calciando sull’esterno della rete ma il doppio vantaggio dei rossoneri è rimandato solo di pochi secondi: Ibrahimovic asseconda l’inserimento di Flamini che supera Gillet in uscita. Due a zero per il Milan dopo mezzora e Bari alle corde. L’occasione buona per riaprire alla gara potrebbe, tuttavia, arrivare al 38’, quando Barreto si gira e supera Yepes a centro area, calciando però fuori, alla sinistra di Abbiati. Il difensore colombiano si riscatta un minuto più tardi, quando devia in angolo un cross insidioso di Parisi. Al 43’ Pulzetti ci prova da lontano (tiro fiacco e centrale) ma i sussulti sono tutti nel recupero, quando Abbiati abbatte Barreto lanciato a rete. Sembrerebbe rigore ma Bergonzi lascia correre.
La pressione del Bari continua anche nel secondo tempo: i biancorossi spingono ma prestano il fianco ai contropiedi milanisti. All’8’ Ibra va come un treno sulla destra e calcia in diagonale a fil di palo, ignorando due compagni ben piazzati a centro area. Un minuto dopo è Robinho a farsi maledire prima di lasciare il posto a Pato, sprecando ancora una volta solo davanti a Gillet. Tocca poi a Flamini al 19’ incrementare le occasioni di tris mancato: gran botta ed altra superlativa risposta del numero uno biancorosso.
Tanta, troppa grazia per non essere punita: al 20’ Kutuzov duetta alla sua maniera con Barreto, si incunea in area e fa sedere Abbati, accorciando le distanze con il primo gol stagionale. E’ il segnale della carica, che potrebbe subito tramutarsi in pareggio se lo spunto personale di Barreto, appena un minuto dopo l’1-2, non morisse sul fondo.
Speranze rinnovate, ma che si spengono dopo appena otto minuti: a Pato basta il primo pallone utile per puntare Rossi ed uccellare Gillet sull’angolo lontano. Uno a tre e partita chiusa. Anche perché il Bari (acciaccato anche Rivas, sostituito dopo solo un quarto d’ora dal suo ingresso in campo) accusa il colpo ed il Milan minaccia ogni volta che si distende. Come al 38’ quando Ibra in fuga cerca Pato in area troppo tardi. Il duetto non funziona neppure 2’ più tardi, col brasiliano che suggerisce e lo svedese che conclude debolmente. Sembrano dettagli, quando sulla partita sembrano già scorrere i titoli di coda. Ed invece non è finita, perché il Bari si rifà di nuovo sotto, quasi per caso, con la splendida volée di Barreto su lancio di Donati. Ma per il pareggio non c’è più tempo ed è così che finisce: 2-3, e quinta sconfitta consecutiva per la squadra di Ventura. Fortuna che laggiù, sul fondo, non abbia vinto nessuno. Andamento lento, con l’auspicio di tornare presto a correre, dall’infrasettimanale di Verona contro il Chievo.
Bari-Milan 2-3 (0-2)
Bari: Gillet, Belmonte, A. Masiello, Rossi, Parisi, Alvarez, Donati, Almiron (28 pt Gazzi), Pulzetti (15’ st Rivas, 32’ st D’Alessandro), Barreto, Kutuzov.
A disposizione: Padelli, Galasso, Crimi, Caputo.
Allenatore: Ventura.
Milan: Abbiati, Abate, Nesta, Yepes, Zambrotta, Gattuso, Ambrosini, Flamini, Seedorf (33’ st Pirlo), Robinho (17’ st Pato), Ibrahimovic.
A disposizione: Amelia , Papastathopulos, Jankulovski, Ronaldinho, Inzaghi.
Allenatore: Allegri.
Arbitro: Bergonzi (assistenti Giachero-Comito, quarto uomo Valeri)
Reti: 5’ pt Ambrosini (M), 31’ pt Flamini (M), 20’ st Kutuzov (B), 27’ st Pato (M), 44’ st Barreto (B).
Ammoniti: Donati (B) e Gattuso (M) per gioco falloso.
Recupero: 2’+3’
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