La stagione agonistica della Liomatic Group Cus Bari è terminata da circa un mese, con la sofferta salvezza conquistata in terra laziale. Un risultato dal sapore speciale, che ha quasi la valenza di una promozione per effetto della nuova riforma dei campionati che porterà i baresi a disputare la LegaDue Silver nel 2013-2014. Un torneo prestigioso come non mai, che si propone per la prima volta come serie professionistica in cui sarà possibile schierare due extracomunitari, un comunitario e, in caso di particolare disponibilità finanziaria, rinunciare eventualmente agli under, in cambio del pagamento di una penale.
Ma per la società cussina, in questo momento, i problemi sono altri. È stato direttamente il presidente del Centro Universitario Sportivo barese, Renato Laforgia, a tracciare il profilo della situazione: "In questi due anni il nostro Centro, con il supporto degli sponsor cui va ancora una volta tutta la nostra gratitudine, ha compiuto sforzi incredibili sotto il profilo finanziario e non, per permettere alla città di Bari di vivere l'esperienza di un campionato bello, spettacolare e di richiamo nazionale. Abbiamo portato sul nostro parquet alcuni tra i giocatori più in vista per la categoria e anche per le serie superiori, ci siamo appassionati, abbiamo fatto appassionare una città intera sino a vedere il PalaFlorio gremito e ci siamo anche divertiti a lanciare talenti che quest'estate stanno vestendo la maglia azzurra. Ora, però, arriva la parte difficile: anche se riuscissimo a confermare le condizioni economiche dell'ultimo anno - e non è detto che ciò accada - non saremmo in grado di sostenere un campionato che si prospetta estremamente dispendioso. Siamo in difficoltà, lo ammettiamo candidamente e siamo qui a chiedere un supporto concreto che ci aiuti a portare avanti la nostra progettualità. In città in questi giorni si sente parlare solo di calcio e sorrido amaramente nel pensare che basterebbe forse il 20% delle cifre che si sentono circolare per poter avere una squadra stabilmente nella massima serie con una società sana, senza situazioni debitorie pregresse e con alle spalle una struttura come il Centro Universitario Sportivo. Il nostro è un progetto poggiato su solide basi, con professionalità all'altezza della situazione e ambizioni. Per essere ambiziosi, però, serve una città, istituzioni e aziende locali che abbiano a cuore anche il nostro movimento. Non serve stia qui ad elencare i numeri del nostro settore giovanile e il progetto giovani che ha portato alla costituzione di un'associazione composta da tutte le realtà cestistiche cittadine. L'attività è sotto gli occhi di tutti e dimostra, ancora una volta, il nostro impegno a più livelli. Ora mi chiedo: è possibile che ci si possa mobilitare solo per il calcio, ignorando la possibilità di continuare a scrivere pagine importanti per la crescita della nostra città? Possibile non ci sia un imprenditore disposto a legare il suo nome a quanto di buono abbiamo fatto nella ultracinquantenaria storia del Cus?".
Speriamo che l’appello del presidente Laforgia non rimanga inascoltato e che il Cus Bari trovi il giusto sostegno da parte di tutti: istituzioni, eventuali nuovi sponsor e soprattutto tifosi, autentico motore della pallacanestro barese.
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