Ci troviamo a parlare della quinta sconfitta consecutiva e dell'ultimo posto in classifica. Ma l'avversario di ieri era di quelli improponibili per far punti. La corazzata milanese ha regolato in un tempo i galletti di Puglia ma sul finire del match ha rischiato di buttare al vento la vittoria per il ritorno di un Bari grintoso. Ed è questo il segnale positivo che i tifosi si aspettavano e che fa ben sperare per il futuro.
Da Parisi a Belmonte, passando per Pulzetti fino alla sintonia ritrovata fra Kutuzov e Barreto: il Bari c'è e ha dato il suo segnale in un incontro che, alla fine, ha rispettato i pronostici della vigilia. Questo non vuol dire, attenzione, che la squadra biancorossa sia esente da colpe: anche ieri numerosi sono stati gli errori in fase di impostazione e di copertura che avrebbero potuto far lievitare il divario nel punteggio finale; di buono rimane un Bari che almeno ha lottato fino alla fine, oltre le assenze (Salvatore Masiello e Ghezzal da principio, Almiron e Rivas in corso di match) e delle decisioni discutibili prese dall'arbitro Bergonzi che avrebbero potuto cambiare l'evoluzione della partita.
Ventura è sicuro che la prima vittoria possa sbloccare la testa dei giocatori e far iniziare al Bari un nuovo campionato, visto che gli 11 che scendono sul rettangolo verde affrontano la partita avvolti dalla tensione di sbagliare. La piazza, però, appare spaccata: da un lato ci sono i fedelissimi al mister che nutrono fiducia nel lavoro dell'allenatore e sono disposti ad attendere che ritorni il sole; dall'altro annoveriamo tutti coloro che sono già sul piede di guerra, che sono stufi di aspettare e che allungano, di domenica in domenica, la lista degli errori iniziata in fase di calciomercato estivo.
Una cosa è certa: fra 48 ore si replica e miglior risposta di quella che può fornire il campo non c'è in circolazione. Si va a far visita al Chievo Verona, diretta concorrente per la salvezza. Non è uno spareggio ma poco ci manca. Il Bari deve tornare a far punti per muovere la sua povera classifica, deve ritornare a far gioco e a riconquistare gli scettici. Ieri dalla Curva Nord, cuore pulsante della tifoseria barese, si è levato forte il coro "Difendiamola questa serie A", segno che c'è ancora la voglia di remare dalla stessa parte per un fine comune, al di la di tutti gli errori che sono stati commessi. Ognuno faccia il suo, il Bari è atteso in rapida successione da Chievo, Parma, Catania e Cesena: inizia adesso un mese di fuoco che dirà molto sulle possibilità di salvezza della squadra di Ventura. Affrontarlo con la compattezza di un ambiente solido e convinto dei propri mezzi potrebbe essere l'arma vincente aspettando gennaio, dove sarà doveroso mettere mano al portafoglio per rinforzare l'attuale rosa.
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