“Il Bari lascia il San Nicola”. E' lo stesso Antonio Matarrese, intervenuto a sorpresa nella conferenza di presentazione del nuovo allenatore Alberti, a suggerire, fra il serio ed il faceto, un possibile titolo ai giornalisti. Per ora sono gli uffici sociali, domani chissà: “La sede della società sarà trasferita al quartiere Iapigia – annuncia – Abbiamo già individuato un edificio di proprietà di una società immobiliare del nostro gruppo: è già dalla scorsa stagione che volevamo traslocare. Come impianto di gioco, invece, non abbiamo intenzione di andare via da qui, a meno che non ci mandino via: sono da giorni in attesa di un incontro con il sindaco e l'amministrazione per parlare dello stadio”. E' una delle questioni più delicate, quella sulla gestione del San Nicola, tanto da far interrogare il Bari sull'opportunità di lanciare la campagna-abbonamenti: “Stiamo valutando se e quando aprirla – preciserà più tardi l'amministratore unico Francesco Vinella – Le prossime scadenze? Il presidente ha detto che stiamo lavorando bene”.
La necessità di riallacciare il dialogo con le istituzioni cittadine rientra in una più ampia strategia della distensione, secondo Antonio Matarrese: “Siamo qui per dare un segnale forte, per dire che la nostra famiglia è presente, con tutte le difficoltà del caso, e non è mai scappata. Voglio credere in questo gruppo di lavoro e provare a sognare, almeno per un attimo. A chi giova questo gioco al massacro? Vorrei infondere ai tifosi un po' del mio ottimismo: mi piacerebbe che si ricreasse quel clima di solidarietà che c'era al Della Vittoria, durante la mia presidenza. Non molleremo finché ci saranno risorse, pur disponibili a dialogare con chi abbia voglia e potenzialità per rilevare il Bari”.
Con gli ultimi ad averci provato, Rapullino e Montemurro, non c'è però più possibilità di riaprire la trattativa: “Chiunque entrerà nel Bari è destinato a stare con me per un po', perché devo accompagnarlo. Ma se si va in sala consiliare (il riferimento è a Montemurro e all'ultimo incontro indetto dal Comitato di Rinascita Biancorossa, ndg), la fiducia viene meno. E se viene meno la fiducia, assieme non si può stare. Considerate pure chiusa la storia”.
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