Se non è una bocciatura poco ci manca. Zero partite da titolare, due subentri in tre incontri per l’esiguo ammontare complessivo di 18 minuti in campo. Al momento la coppia Alberti-Zavettieri non “vede” Marco Augusto Romizi. Strano, perché nelle ultime due stagioni il 23enne centrocampista si era imposto come elemento imprescindibile della mediana biancorossa. Desta più di una perplessità l'accontamento proprio del numero 4, l'unico nella rosa a possedere caratteristiche di incontrista con una buona propensione alla costruzione del gioco. Specie nel turno in cui è indisponibile un suo possibile alter-ego, Fossati, e soprattutto se in quel ruolo viene adattato De Falco, che non ha passo né i tempi per mordere le caviglie e far ripartire l'azione con velocità. Eppure alla vigilia della gara di Siena, era stato preannunciato un Bari tutto ritmo, sopratutto in mezzo, nel tentativo di annebbiare le idee dei palleggiatori avversari.
In passato, Romizi è stato sovente frenato da problemi fisici, assenti però, da quanto ci risulta, in questo inizio di campionato. Si era parlato di una sua esclusione contro il Brescia in vista di una possibile cessione nelle battute finali del mercato, poi non concretizzatasi nonostante l'attenzione di numerosi estimatori. Allora la motivazione delle tre esclusioni non può essere che tecnica. Risulta, però, difficile da comprendere. Il Bari di Torrente, dati alla mano, spiccò il volo nel girone di ritorno dello scorso campionato con il centrocampo a tre composto da Defendi, Sciaudone e, per l’appunto, Romizi. Tutti presenti nella rosa di questa stagione. Quando spirano venti di burrasca ci si aspetterebbe la riproposizione delle certezze maturate nelle esperienze passate, considerata anche la disponibilità ad intermittenza dei nuovi.
Riportare Romizi al centro, con Sciaudone e Defendi interni, darebbe alla squadra quella stabilità che è mancata nella gara contro il Siena. Esemplificativa a metà primo tempo una ripartenza dei toscani che ha sorpreso i biancorossi spaccati in due tronconi, retroguardia sguarnita e centrocampisti-attaccanti in inspiegabile ritardo nel rientro in copertura. Anche perchè le difese non si proteggono solo con tre centrali di ruolo, ma pure, in alternativa, con un centrocampista a schermo. C’è ancora tempo, ovviamente, per riportare la nave sulla giusta rotta di traversata, a patto che i comandanti si schiariscano le idee sull’utilizzo dei loro uomini, ora che la rosa è definita ed il rodaggio, seppur in condizioni di costante emergenza, sta superando il mese.
|