Sulla faccia di Ventura la serenità di chi sorride per non piangere, sotto braccio un libro che è tutto un programma, “Vincere nella vita”, regalo di ignoti. Più che un titolo, un invito alla squadra ed al suo allenatore, per domani e per le domeniche che verranno. Bisognerà pure cominciare a farlo, per dare sostanza al brodino di Verona. Nonostante le difficoltà di gioco, nonostante le numerose assenze che pure domani costringeranno il tecnico a poter contare sugli undici titolari o poco più: “Vincere è quello che proveremo a fare dal primo minuto al novantacinquesimo – chiarisce il tecnico ligure – Abbiamo l’obbligo di lottare fino all’ultimo istante, di dare il 101 per cento, anche perché siamo in condizioni di emergenza. Ma oltre questo non possiamo andare”. L’allenatore del Bari illustra meglio il concetto poco dopo: “Le difficoltà non sono legate solo al numero degli indisponibili ma pure alla necessità di poter contare solo su chi scende in campo, indipendentemente dallo stato di forma. Non possiamo mollare, però. Dobbiamo tentare di raccogliere il più possibile in queste partite, nella speranza di poter recuperare quanto prima qualche acciaccato”.
Il Bari, infatti, ne conta ancora tanti, in infermeria: Ghezzal, Sasà Masiello, Castillo, Rivas e Kutuzov, neppure convocato dopo la distorsione alla caviglia dello scorso mercoledì. Più Raggi e Almiron in panchina solo per onor di firma: “L’argentino è tornato in gruppo da ieri. Valuteremo le sue condizioni domattina, al massimo potrà garantire dieci minuti”. Ad eccezione dell’impiego forzato di Caputo dal primo minuto, sarà la stessa squadra di Verona, con Alvarez di nuovo a sinistra: “Lo proviamo di nuovo in quella posizione. E' come se l’avessimo trasferito da un posto con i colori scuri in uno tinto di chiaro. E prima di riportarlo a destra – scherza Ventura – dobbiamo ridipingere la stanza”.
La vittoria di giovedì contro la Fiorentina ha permesso al Parma di lasciare la coda della classifica. Dove, secondo il tecnico biancorosso, i ragazzi di Marino ci erano finiti solo temporaneamente, quasi per caso: “Si tratta di un’ “abusiva” dei bassifondi. Una squadra organizzata, forte soprattutto a centrocampo, con tantissima quantità in Morrone e grande qualità in Dzemaili e Candreva. Troveremo avversari determinati e sereni. Anche senza Giovinco, che è sempre un elemento che può fare la differenza”.
La chiosa è dedicata al mercato ed alle dichiarazioni rilasciate ad un quotidiano sportivo nazionale dal presidente Matarrese, secondo cui il Bari starebbe bene già com’è e necessiterebbe solo di un difensore, giovane e promettente, già individuato. Ventura se la cava di fioretto, senza lesinare una stoccata ironica: “Credo che il presidente farà senz’altro qualcosa di più, qualora ritenga che la squadra ne abbia bisogno. La serie A è come Naomi Campbell. Se vuoi uscirci per una sera, devi mettere in conto di pagarle almeno la cena. Prima di farlo, però, magari tenti di riuscirci gratis”.
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