Segnatevi la giornata di ieri sul calendario, perché se il Bari riuscirà a superare questa ennesima difficoltà, vorrà dire che merita di partecipare di diritto al prossimo campionato di serie A. La sconfitta di ieri contro il Parma (1 solo punto per i biancorossi nelle ultime 7 partite) costerà alla squadra di mister Ventura molto più dei 3 punti messi in palio nei 90 minuti.
Si perché ieri si sono registrati tantissimi episodi che non possono essere trascurati. Ma andiamo con ordine. La base di partenza è che il Bari visto al San Nicola contro il Parma non avrebbe meritato di perdere: il rigore calciato fuori da Parisi grida ancora vendetta, visto che avrebbe potuto cambiare le sorti dell’incontro a vantaggio dei biancorossi.
I galletti di Puglia hanno giocato la partita come meglio potevano in questa circostanza di emergenza infortuni: il palo di Barreto, l’occasione di Caputo, quella di Raggi a pochi metri da Mirante sono tutte spie che dimostrano che il Bari ha cercato con insistenza la via del gol ma che non è riuscito mai a concretizzare negli ultimi metri di campo.
Chiamatela sfortuna, chiamatela imprecisione o limite tecnico, fatto sta che la squadra di Ventura sembra avvolta in un alone di negatività che non lascia scampo. Ed oltre al danno si deve registrare anche la beffa: l’infortunio di Barreto (si parla di un mese di stop per il brasiliano), le espulsioni di Andrea Masiello e di Donati e l’ammonizione ad Almiron che era in diffida, aumentano una situazione di emergenza che già aveva raggiunto dei livelli di guardia. La rosa si riduce drasticamente, complice la lunga lista di infortunati che annovera i vari Kutuzov, Salvatore Masiello, Rivas, Castillo, Ghezzal: ci vorranno delle risorse nascoste per trovare l’11 titolare da schierare domenica prossima nella delicata trasferta di Catania.
In questa situazione, non è difficile indicare nel poco proficuo mercato estivo il capro espiatorio ed addossare molte delle colpe ad Ds Angelozzi, finito al centro delle accuse dei tifosi: la rosa messa a disposizione del mister è apparsa subito poco assortita.
Sebbene siano stati trattenuti due punti saldi del Bari della passata stagione (Almiron e Barreto) non si può dire che siano stati sostituiti a dovere i centrali Bonucci e Ranocchia, tanto che più di una volta Ventura è dovuto ricorrere alla soluzione Parisi centrale da affiancare ad Andrea Masiello. Qualche limite lo registrava anche l’attacco ed i 9 gol realizzati sino ad ora sono lo specchio di un reparto avanzato che senza l’estro di Barreto (4 i centri del brasiliano, quasi il 50% del totale) ha difficoltà a trovare la via della rete.
Se a questi limiti prettamente calcistici aggiungiamo anche la situazione ostile che si è avvertita sulle tribune per la prima volta dopo 2 anni e mezzo di tranquillità nei confronti della società, si completa il quadro in cui l’ambiente biancorosso dovrà cercare di tirare fuori la testa e riprendere a far punti.
Almeno fino a gennaio i soldati per affrontare queste battaglie saranno sempre gli stessi (sperando che non vengano ridotti all’osso dai continui infortuni che stanno già falcidiando la squadra); inasprire le situazioni non può far altro che riflettersi negativamente sulla squadra, che anche ieri ha dato segnali di vita importanti. La società, dal canto suo, oltre a decretare il silenzio stampa per i suoi tesserati, cerchi quanto prima di stilare un programma di recupero efficace che possa permettere al Bari di non affondare e ritornare a calcare campi di gioco che nulla hanno a che vedere con i palcoscenici del grande calcio.
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