E’ il 24 febbraio 1974 quando il campionato di serie B raggiunge la 22^ giornata. La capolista Ascoli della coppia gol Campanini-Silva attende tra le mura amiche l’Avellino, mentre le inseguitrici si incontreranno, nella partita più importante di oggi, a Varese dove la squadra di casa (3^ in classifica) affronterà il Como (2°). In coda il Bari, ultimo in classifica con 9 punti, sarà di scena a Catania per una partita nella quale l’unico obiettivo è la vittoria per continuare a sperare nella salvezza.
I siciliani, reduci dal pareggio di Ferrara contro la Spal, si presentano senza 2 titolari, il difensore Pietro Ghedin (sostituito da Roberto Benincasa) e il centrocampista Guido Biondi (sostituito da Giovanni Gavazzi). Agli ordini di Guido Mazzetti scendono in campo Petrovic, Ceccarini, Simonini, Fatta, Spanio, Benincasa, Spagnolo, Gavazzi, D’Amato, Fogli e Malaman. In panchina Muraro, Lodrini e Picat Re.
I biancorossi, allenati da Pirazzini, sono in crisi: solo 2 vittorie in 21 partite e solo 2 gol realizzati, quelli che hanno permesso al Bari di vincere (Sigarini contro il Perugia e D’Angelo contro il Brescia). Eppure solo un anno fa, sempre alla 21^ giornata, avevano 24 punti, ben 15 in più. Con l’obiettivo di espugnare il Cibali Pirazzini manda in campo Mancini, Cazzola, Galli, Consonni, Spimi, Marongiu, Ludwig, D’Angelo, Casarsa, Cassano e Florio. In panchina siedono Merciai, Martini e Generoso.
Davanti a circa 11.000 spettatori, in una giornata mite ma con il campo allentato per le piogge dei giorni scorsi, arbitra il sig. Moretto di San Donà di Piave.
Partenza sprint del Catania con azioni ficcanti e gran movimento sulla trequarti, ma il volume di gioco prodotto non si concretizza in tiri nella porta barese. Bari, invece, trova la sua prima azione degna di nota al 17° con Consonni che avanza sulla destra e, visto sulla destra libero Ludwig, lo serve. Il diciannovenne triestino salta Ceccarini e crossa in area dove Florio, dopo essersi liberato con una finta di Benincasa, al momento del tiro non riesce a controllare il pallone e l’azione sfuma. Il campo di gioco ancora intriso d’acqua non è stato d’aiuto per l’attaccante biancorosso. Al 24° è il Catania a rendersi pericoloso nell’area del Bari con una rovesciata di Fogli, ben parata da Mancini.
Qualche minuto più tardi (32°) punizione al limite dell’area siciliana. Al tiro va Florio, ma Petrovic si fa trovare pronto e respinge. L’azione prosegue con Marongiu che, con un passaggio smarcante, serve Casarsa: l’attaccante rimane sorpreso dall’assist e colpisce male il pallone. Al 37° Cassano avanza, vede Galli in avanti e lo serve. Il terzino non ci pensa un attimo, punta la porta e sferra un gran tiro con Petrovic che salva la sua squadra deviando in angolo. L’ultima azione del primo tempo è del Bari con Casarsa che, dopo aver saltato 3 avversari, tira costringendo Petrovic ad una parata a terra.
Al momento del rientro negli spogliatoi il pubblico di casa, spazientito, inneggia al Bari. E’ evidente, infatti, che la partita l’abbiano fatta i ragazzi di Pirazzini, sicuramente una sorpresa per i tifosi catanesi convinti, classifica alla mano, di dover assistere a ben altro incontro. Ma i biancorossi già da un paio di settimane avevano dato segnali di ripresa e solo il punteggio li aveva puniti (pensiamo alla sconfitta di Ascoli o al pareggio di sette giorni fa contro il Varese, con i lombardi felici per il punto conquistato).
Il secondo tempo riprende esattamente da dove era terminato il primo, con il Bari in attacco ed il Catania chiuso in difesa. Al 50° una punizione di Florio viene intercettata da Simonini con il pallone che si avvia lentamente verso la porta catanese. E’ lesto Cassano ad inserirsi sulla traiettoria ma, al momento del tiro, viene anticipato da Petrovic. Al 54° break del Bari con un’azione del Catania bloccata da Spimi. Il difensore avanza e lancia Florio, slalom nell’area siciliana, Simonini viene saltato ma il tiro dell’ala barese viene respinto con difficoltà a Petrovic. Il Catania non riesce a superare il centrocampo barese dove Marongiu, Cassano e Generoso (entrato nel primo tempo al posto dell’infortunato D’Angelo), oltre ad impostare le azioni, alzano una vera e propria diga.
Al 68° è ancora Spimi a servire Florio: l’ala salta Spanio in velocità ma viene bloccato da Petrovic (il migliore tra i catanesi insieme a Fogli) in uscita. Al 73° Mazzetti prova a dare più peso all’attacco catanese inserendo Picat Re e facendo uscire Fogli: la sostituzione provoca malumori nella tifoseria mentre la mezzala si sfila la maglia lanciandola verso il pubblico. Ma la sostituzione non dà i frutti sperati, anzi. Il Bari ci crede e la pressione, alla fine, si concretizza.
E’ l’80°: Marongiu imposta l’azione servendo Galli sulla fascia. Il terzino si invola verso il fondo inseguito da Benincasa che, non riuscendolo a fermare, lo trattiene per la maglia. Ma il barese insiste, non cade, ed entra in area senza che l’azione venga fermata: l’arbitro concede il vantaggio al biancorosso. In area Benincasa continua a trattenere la maglia e, a questo punto, Galli non riesce più a controllare il pallone: l’arbitro, a due passi, non può far altro che fischiare il rigore. A nulla servono le proteste dei catanesi che lamentavano come il fallo fosse cominciato prima che il terzino del Bari entrasse in area. L’arbitro è irremovibile. Pallone sul dischetto e Casarsa batte Petrovic con un tiro alla sua sinistra (nella foto il gol): il portiere non tenta neanche l’intervento e segue la traiettoria del pallone che si infila nella rete catanese. Catania-Bari 0-1. Casarsa festeggiatissimo dai suoi compagni di squadra per il primo gol in campionato.
La tifoseria catanese, già in contestazione verso la propria squadra, non gradisce la decisione della terna arbitrale e lancia sassi verso il guardialinee, responsabile di non aver segnalato il fallo di Benincasa fuori dall’area. Dopo qualche minuto di sospensione il gioco riprende. All’82° Casarsa scatta in contropiede ma viene anticipato da Petrovic: il portiere non si limita a raccogliere il pallone ma sferra anche un pugno all’attaccante barese. Il guardialinee se ne accorge e lo segnala all’arbitro ma il sig. Moretto lascia proseguire, anche per non complicare la situazione ambientale. Un minuto dopo il Catania segna con Fatta ma l’azione, viziata da un fuorigioco dello stesso giocatore, era stata fermata prima.
Il triplice fischio finale mette fine alla contesa. Grande festa in casa Bari per i primi punti conquistati in trasferta (finora c’erano state 10 sconfitte in 10 partite esterne…) e anche per il primo gol segnato lontano dal Della Vittoria. Curioso il fatto che ad ogni gol segnato corrisponda una vittoria.
Di umore totalmente opposto l’ambiente catanese con l’allenatore Mazzetti raggiunto dalla notizia del suo esonero a vantaggio del suo “secondo”, Valsecchi. Intanto fuori dallo stadio si fanno sentire i tifosi in aperta contestazione contro la dirigenza.
La vittoria permette a Pirazzini di respirare. Il distacco dalla zona salvezza è sempre pesante (7 punti) ma almeno ha ritrovato la sua squadra ed il gioco. Tra le ultime solo il Brescia, insieme al Bari, ha vinto (contro la Reggiana) mentre il Catanzaro è stato sconfitto in casa dalla Ternana, ora quarta in classifica. Il big match di Varese è andato alla squadra di casa che ora scavalca proprio il Como e sale al secondo posto mentre l’Ascoli si conferma capolista grazie ad una doppietta del solito Campanini.
Il prossimo turno per il Bari prevede ancora uno spareggio, questa volta contro il Catanzaro (altra delusa. L’anno scorso era, a questo punto del campionato, addirittura terza in classifica). Per i biancorossi un’occasione per dare un seguito alla striscia positiva e continuare nella risalita in classifica.
L’appuntamento è per la prossima settimana e, come sempre, sarà un’altra storia.
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