C’è il tempo per essere incudine e quello per essere martello. Il primo, per lo sgangherato Bari di quest’anno, non sembra finire mai. Per Catania non sono partiti in nove, fra infortunati e squalificati. Quasi una formazione. E per giunta quella titolare, a giudicare dall’undici che scenderà domani in campo al Massimino: “Non mi piace parlare di sfortuna, né piangermi addosso – precisa Ventura nella consueta conferenza stampa della vigilia – Sta di fatto, tuttavia, che l’emergenza che stiamo vivendo è assolutamente fuori dalla normalità. Anche perché molte delle indisponibilità sono a medio termine. Basti pensare che per la prossima domenica potrò recuperare, oltre agli squalificati, il solo Rivas. E forse Kutuzov”.
Pure con un organico ridotto ai minimi termini, il tecnico ligure traccia l’obiettivo. Il solito, che vorrebbe vedere sempre all’appannaggio delle sue squadre: “Più la partita è difficile, più me la gioco per vincere. Lo vado dicendo dall’anno scorso. Questione di mentalità. E poi questa è un’occasione irripetibile per molti ragazzi: se a uno della mia generazione fosse capitata un’opportunità del genere, avrebbe dato il 140 per cento”.
Il Bari anti-Catania è praticamente bell’e fatto da una settimana. Ma con una novità rispetto alle previsioni: neppure questa volta ci sarà una maglia da titolare per D’Alessandro, pronto invece a subentrare a partita in corso. Magari in attacco al posto di Alvarez, per l’occasione avanzato a fianco di Caputo. A centrocampo fasce presidiate dal redivivo Galasso e dal baby Crimi, siciliano di Messina, più defilato anche per evitare un sovraccarico di responsabilità, nella partita del suo esordio dal primo minuto. Nel mezzo Gazzi e Pulzetti, difesa con Raggi e Parisi sulle fasce e Belmonte spostato al centro con Rossi, davanti a Gillet. In panchina, per onor di firma o poco più, Rinaldi, i due ex fuori rosa Rana e Strambelli, più due dei tre Primavera convocati per la trasferta catanese, Dispoto, Cilfone e Grandolfo. Fatica persino il tecnico a ricordarne i nomi. Succede anche questo, quando si comincia a scavare oltre il fondo del barile.
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