Donnarumma 5: Si allunga più di una volta molto bene su colpi di testa degli avversari. Rovina tutto con il pastrocchio sulla punizione a due in area. Infrazione e posizionamento in porta da categoria dilettantistica.
Salviato 5.5: Va tutto nel verso giusto fino al 55', poi inizia a soffrire le folate degli avellinesi e si fa anticipare sulla sponda che porta al gol di Comi. (dal 81' Camporese sv)
Rossini 5.5: Nessun errore clamoroso ma qualche imprecisione con la sensazione che, pallone tra i piedi, possa nascere sempre un'occasione per gli ospiti.
Ligi 6: Elegante palla a terra ed imperioso nell'inserimento vincente. Promette bene. Dietro però viene bruciato due volte sui palloni alti: la prima volta Comi insacca, la seconda Donnarumma ci mette una pezza.
Calderoni 5.5: Costretto ad essere più bloccato sulla linea difensiva rispetto alla stagione scorsa, risente dei patemi difensivi nell'ultima mezz'ora.
Galano 6: In una serata priva di effetti speciali piazza un assist, una conclusione da lontano e tanto sacrificio in un ruolo che lo porta più lontano dalla porta. E' sempre lui il top player biancorosso.
Defendi 5.5: Meglio di Romizi nel giro palla davanti alla difesa ma un regista è un'altra cosa. Sprecato in quella posizione, rende al 50%.
Sciaudone 5: Quello che risente maggiormente del cambio di schema. Meno libero di inserirsi e con più campo da coprire va in confusione e fallisce l'occasione vittoria. (dal 90' Albadoro sv)
Stoian 4.5: Nè carne nè pesce. Cerca il dribbling ma viene agilmente bloccato dagli avversari, cerca il numero fine a se stesso, non dà migliorie alla fase di costruzione. Sono lontani i tempi del 4-3-3 di Torrente in cui era svincolato da compiti difensivi e poteva permettersi prestazioni altalenanti. (dal 87' Romizi sv)
Joao Silva 5: La percussione con passaggio smarcante a Sciaudone è l'unico acuto degno di nota del suo match. Prima e dopo il nulla.
De Luca 4: L'attenuante del morso non riabilita una espulsione grave. Dovrebbe essere l'uomo a fare la differenza. La fa solo in negativo.
Mangia 5: Il Bari stenta nel passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2. Come affermato dal tecnico, in conferenza stampa pre match, servirà tempo e pazienza per digerire i nuovi meccanismi ma i dubbi sull'adattabilità di calciatori tagliati perfettamente per il modulo degli ultimi tre anni aumentano a dismisura. Questa è la vera sfida di Mangia e la preoccupazione principale che regala la settimana post Avellino, molto più della sconfitta e dell'eliminazione dalla Coppa Italia.
|