Piacevole è stato, oggi, l’incontro in sala stampa con un calciatore che sino ad ora, causa infortunio, si è visto poco: Jaime Romero. Il 20enne esterno offensivo di origini spagnole,si è presentato ai giornalisti con una serenità tipica di chi sta bene e vuol fare bene: “Mi sento bene. Forse mi manca un po’ di tono fisico ma potrei rigiocare anche domenica; il mister deciderà quando impegnarmi”.
Rigiocare, appunto, perchè Romero già ieri, entrato nel secondo tempo della partita di Coppa Italia contro il Livorno vinta per 4-1, ha mostrato le sue doti tecniche ma non solo: “Sono un esterno veloce e offensivo, il mio piede è il sinistro; amo fornire più assist che segnare. Contro i toscani ho dato il mio contributo, anche se per pochi minuti, ed è andato bene; sono contento”. E già, perchè adesso bisogna fare tesoro della vittoria ai danni della squadra di Pillon, seppur in Coppa Italia, per recuperare morale e autostima.
Lo spagnolo di Valdeganga non si nasconde nell’ammettere la positività di questo momento in coppa: “Vincere significa fiducia. La squadra ha buoni giocatori, e il mio obiettivo è proprio aiutare questo gruppo. Ci manca la fortuna in questo periodo, ma siamo sulla buona strada”. Un gruppo che avrebbe bisogno, adesso in particolar modo, dell’apporto degli esterni. Ieri, infatti, il gioco sulle fasce non è mancato ed il risultato è stato l’aver centrato il passaggio del turno; prossimo avversario il Milan. Ritornando al numero 32 barese, non si poteva non cogliere la serenità di un ragazzo che bene si è inserito nella squadra e in città: “Bari mi ricorda molto la Spagna. È una città molto più grande di Udine e si vive bene. I miei compagni sin dal primo momento mi hanno accolto con entusiasmo; sono felice per questo”. Infine, l’ex friuliano ci ha svelato il suo sogno nel cassetto: “Da piccolo tifavo Barcellona, adesso per me non fa differenza nessuna squadra spagnola. Mi ispiro a Cristiano Ronaldo, è il mio idolo. Iniesta, però, resta sempre uno dei calciatori più forti al Mondo. Lui, poi, è della mia stessa città. Il futuro? Per me il futuro si chiama Bari, ma tutti noi giovani aspiriamo ad indossare, un domani, la maglia dei galatticos”.
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